E’ tornato libero, per un cavillo burocratico,Antonino Messicati Vitale, ritenuto capomafia di Villabate.
Vitale è considerato vicino anche alla mafia di Bagheria.
Da qualche giorno è sottoposto solamente all’obbligo di dimora nel Comune di Terrasini. E ancora una volta per un cavillo: sono scaduti i termini di custodia cautelare perché ai suoi avvocati non sarebbe stato notificato un avviso di conclusione delle indagini.
Messicati Vitale, 43 anni, figlio di Pietro, imputato nel maxiprocesso e poi ucciso nel 1988, è ritenuto uno dei rampolli di Cosa nostra, in grado di gestire gli affari anche da lontano. E che affari: secondo gli inquirenti, non si tratterebbe solo di pizzo, ma anche di investimenti molto particolari e redditizi, come un presunto traffico di diamanti dal Sud Africa. Nel 1995 venne arrestato una prima volta, fu scarcerato per un cavillo e successivamente del tutto assolto.
Nel 2012 riuscì a sfuggire all’operazione «Sisma», contro i clan di Misilmeri e Belmonte Mezzagno. Grazie ad una complessa attività di indagine, però, la sua latitanza durò poco: i carabinieri, assieme all’Interpol, riuscirono a rintracciarlo a Bali, dove si godeva sole e mare in un prestigioso residence. I militari lo bloccarono il 7 dicembre e scovarono anche un video in cui il presunto boss festeggiava i suoi 40 anni e si complimentava con un’orchestra che suonava la colonna sonora de «Il padrino». (gds.it)