Due imputati escono fuori, e per sempre, dal giudizio per danno erariale. Per altri due proseguirà il processo davanti alla Corte dei conti. La vicenda riguarda i rimborsi gonfiati ottenuti dalla clinica Villa Santa Teresa di Bagheria, un tempo di proprietà di Michele Aiello, già condannato per mafia.
La sezione giurisdizionale d’appello ha definitivamente assolto l’ex direttore generale dell’Asl 6, Guido Catalano (assistito dall’avvocato Salvatore Pensabene Lionti), e l’ex responsabile del dipartimento Cure primarie, Salvatore Scaduto (assistito dall’avvocato Massimo Fricano). Per entrambi l’ipotesi di avere provocato un danno alle casse regionali era già caduta in primo grado. Resta in bilico la posizione di un altro ex direttore generale dell’Azienda sanitaria palermitana, Giancarlo Manenti (condannato in primo grado a restituire 8 milioni e 731 mila euro) e dell’ex coordinatore sanitario del distretto di Bagheria Lorenzo Iannì (condannato a versare 10 milioni e 610 mila euro). La Corte, presieduta da Salvatore Cilia, con un’altra e contestuale sentenza ha respinto la richiesta di Manenti di rientrare in possesso dei beni per i quali era stato disposto il sequestro.
Secondo la ricostruzione del pubblico ministero Gianluca Albo, Manenti avrebbe donato il proprio patrimonio personale – una decina di case, terreni e titoli bancari – ad alcuni parenti per sfuggire al sequestro cautelativo chiesto in attesa della sentenza definitiva sul danno erariale. La tesi di Manenti è che potesse riottenere i beni visto che Villa Santa Teresa, nel frattempo, ha saldato il suo debito con l’Asp. Dunque, non ci sarebbe stata più ragione di vantare un credito nei confronti di Manenti. (livesicilia.it)