di Pino Grasso
Uno aveva la fidanzata con la quale pensava di formare una famiglia, ma ad un certo punto nella sua vita ha fatto prepotentemente irruzione il Signore che lo ha scelto per diventare presbitero. Un altro fin da bambino serviva all’altare come ministrante ed ha una particolare predilezione per la liturgia. Il terzo invece, è destinato ad arricchire la lunga schiera di presbiteri bagheresi che hanno saputo rispondere il loro ”Eccomi” incondizionato al Signore consacrandosi, come gli altri compagni, nel celibato per tutta la vita.
Sono Salvatore Biancorrosso, 30 anni, della Parrocchia San Giuseppe Cafasso in Palermo, Alessandro Sardina 25 anni della Parrocchia Maria Addolorata di Aspra e Leonardo Caputo, 26 anni della Parrocchia del Santo Sepolcro in Bagheria, che in una Cattedrale stracolma di fedeli, sono stati ordinati diaconi per l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria dell’Arcivescovo, il cardinale Paolo Romeo.
“Carissimi figli miei, il vostro “sì” definitivo ha una duplice profondità di senso – afferma il cardinale – da un lato c’è la necessità di continuare ad edificare la Chiesa varia e molteplice nei suoi carismi, articolata e compatta nelle sue membra. Dall’altro, la sfida non è tanto quella di svolgere un servizio, ma di essere immagine del Figlio che non venne per essere servito ma per servire”. Per l’Arcivescovo diventare diaconi non è un funzionalistico “farete i diaconi” ma “essere diaconi”. “La vostra stessa vita, o diventa diaconia o viene svuotata della sua specificità. Non sarà questo o quel servizio a qualificare o squalificare il vostro ministero diaconale, ma l’atteggiamento di servizio, anche a costo della fatica e della rinuncia. La vostra vita da stasera diviene ontologicamente diaconia, servizio d’amore, amore che si china, al di là delle funzioni e delle mansioni, disponibilità a farsi ultimi con gli ultimi, a farsi piccoli con Cristo. E a farlo non part-time, ma sempre, comunque, dovunque. Solo in questa prospettiva il vostro diaconato transeunte vi prepara al sacerdozio che, un giorno, se Dio vorrà, riceverete”. Dopo un periodo da diaconi, infatti i tre giovani seminaristi diventeranno sacerdoti. “Non potrete essere ordinati presbiteri senza che il vostro cuore si sia plasmato solidamente e sinceramente in questa diaconia totale e totalizzante e nel celibato che da stasera dichiarerete di abbracciare con libertà piena e assoluta”.