di Federica Colletta
Dopo essere stati licenziati lo scorso anno, 18 lavoratori della ditta Manital Idea spa hanno visto riconosciuti, parzialmente, i loro diritti.I lavoratori rappresentati e difesi dagli Avvocati Rosa Maria Sciortino e Andrea Giovanni Cartella, hanno impugnato detto licenziamento innanzi il Tribunale di Termini Imerese sezione lavoro, che ei giorni scorsi ha accolto parzialmente il ricorso, condannando la Manital Idea spa al pagamento di un’indennità risarcitoria pari a diciotto mensilità, dell’ultima retribuzione globale, mentre due lavoratori sono stati reintegrati nel posto di lavoro per mancanza di requisiti di comunicazione del licenziamento.
Brevemente, è accaduto che nel mese di gennaio 2010, a seguito delle decisione della Fiat di Termini Imerese di non avvalersi più della esternalizzazione di alcuni servizi di Società terze, la Delivery & Mail, azienda di pulizia e movimentazione appartenente al gruppo “infa-group” S.P.A, operante nello stabilimento della prima menzionata, ha licenziato l’intero organico composto da 18 lavoratori.
A seguito di questa inaspettata iniziativa della Delivery & Mail, stante la situazione critica in cui si sono trovati tutti i lavoratori licenziati, questi ultimi hanno deciso di azionare una protesta durata 11 giorni, occupando il tetto dello stabilimento della menzionata società, al fine di sensibilizzare le autorità politiche e non.
L’iniziativa intrapresa ha sortito l’effetto sperato e i lavoratori sono stati convocati dal Prefetto di Palermo, il quale, prendendo a cuore la vicenda, ha deciso di organizzare una tavola rotonda alla quale hanno partecipato, oltre alle rappresentanze sindacali dei lavoratori, anche i delegati di Confindustria, di Italia Lavoro e della Delivery & Mail. In quell’occasione ai lavoratori è stata concessa la cassa integrazione. E non solo, la crisi industriale del Polo di Termini Imerese, determinata dalla chiusura degli stabilimenti del Gruppo Fiat, ha richiesto un intervento coordinato del MISE, della Regione Siciliana e delle Istituzioni locali, con il supporto tecnico di Invitalia, per individuare concrete opportunità di reindustrializzazione dell’area. In tal guisa sono stati programmati interventi finalizzati a mantenere la vocazione produttiva del territorio nel settore automotore, senza escludere l’inserimento di ulteriori imprese operanti in settori diversificati, con obiettivi di rilancio e di sviluppo industriale.
Il 18 gennaio 2011 il Comitato Regionale per il Lavoro l’Occupazione e le Politiche Sociali, con nota Prot. n. 2486, ribadiva l’impegno delle istituzioni nazionali e regionali di estendere le misura di politica attiva del lavoro nel programma di valorizzazione del Polo industriale di Termini Imerese anche nei confronti dei lavoratori della Delivery & Mail.
Prendendo spunto da tale iniziativa, il Ministero dello Sviluppo Economico ha curato l’attuazione delle politiche e programmi per la reindustrializzazione e riconversione delle aree e dei settori colpiti dalla crisi mediante la stipula di appositi Accordi di Programma di adozione dei PRRI – Progetti di Riconversione e Riqualificazione Industriale, nonché con il riconoscimento di area di crisi complessa dell’area industriale di Termini Imerese.
Detta procedura si concludeva in data 22 luglio 2011 con un verbale che formalizzava l’accordo raggiunto tra la Manital Idea e le rappresentanze sindacali dei lavoratori: tale accordo stabiliva “la cessione” dei lavoratori e la prosecuzione del rapporto di lavoro presso la Manital Idea.
E arriviamo ai giorni nostri: nel 2017, vengono licenziati collettivamente. Molti di loro sono rimasti senza un lavoro e faticano a trovarne uno, così decidono di impugnare il licenziamento, a loro dire, ingiusto.
Ad oggi, la battaglia non è finita, trattandosi comunque di provvedimenti provvisori che potrebbero essere messi in discussione a seguito di una eventuale opposizione da parte della Manital Idea, ma i lavoratori sono abbastanza soddisfatti dei risultati raggiunti.