Nove siti da visitare, tre passeggiate, cinque eventi, due “esperienze” e infine oltre centocinquanta volontari. Questi sono i numeri del festival che, per tre week-end, accoglierà i numerosi visitatori a partire dal prossimo 16 settembre fino al 1 ottobre.
Quest’anno sarà possibile ammirare la chiesa di San Girolamo, un vero museo d’arte della comunità cappuccina dove al suo interno sono custodite macchine lignee seicentesche e settecentesche, un ciborio in legno, reliquiari, paliotti, tele e sculture.
Tra i siti da visitare c’è anche la Biblioteca Liciniana dove custodisce oltre 102 mila volumi e manoscritti, un’emeroteca e 4.500 volumi dalla biblioteca di San Martino delle Scale, oltre a pergamene e documenti di monasteri e corporazioni religiose. Adiacente alla struttura sarà possibile visitare il chiostro delle Clarisse e i resti dell’anfiteatro romano, quest’ultimo un tempo capace di ospitare sugli spalti oltre quattromila spettatori.
Apre di nuovo le porte il Grand Hotel delle Terme che è stato il sito più visitato in Sicilia nella scorsa edizione del Festival. Le richieste e le file erano state tali che gli organizzatori aggiunsero un altro weekend di visite. L’edificio costruito in stile neoclassico, alla fine dell’800 su progetto di Giuseppe Damiani Almeyda, venne utilizzato come quartier generale della Targa Florio.
Adiacente al Grand Hotel si trovano le Antiche Terme, anche queste inserite nel circuito di visita del Festival. Secondo i racconti mitologici Ercole, tra una Fatica e l’altra, giunse a Thermae Himerenses, nelle terre consacrate dai suoi abitanti al culto della dea Atena. Quest’ultima lo accolse e ordinò a ninfe e Naiadi di far sgorgare dei bagni caldi per alleviarne la stanchezza. Le terme furono utilizzate da tutti gli invasori che nei secoli dominarono la città termitana, dal periodo preromano a quello normanno.
Tra gli edifici religiosi fruibili, si potrà ammirare la Chiesa di Maria Santissima dell’Annunziata facilmente riconoscibile con lasua cupola di maioliche azzurre. All’interno si trova in una grotta artificiale di vere stalattiti il presepe in marmo più antico di Sicilia, opera di Andrea Mancino (1494) e Francesco Li Maistri (1515).
A pochi passi dalla Chiesa dell’Annunziata si trova la Chiesa di Sant’Orsola. Il complesso, composto da due chiese sovrapposte, è situato nel quartiere “Delli Balati”, dall’arabo “Balat” (pietra levigata). La chiesa superiore, edificata agli inizi del Cinquecento e ampliata a partire dal 1660, presenta una decorazione pittorica illusionistica che riveste interamente l’edificio, opera di Alessio Geraci, allievo di Vito D’Anna. La chiesa inferiore, che esiste sin dalla prima metà del Quattrocento, è alla base della torre dei Saccari; a partire dal 1569 venne trasformata in cripta dai Neri, Confraternita guidata da Vincenzo Impallaria, sacerdote morto in odor di santità nel 1699.
Un altro straordinario edificio religiosi che si potrà visitare, in occasione del Festival, è quello della Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria. Dietro lo spoglio prospetto che passa quasi inosservato, se non fosse per il bel portale in tufo, si nasconde un sorprendente capolavoro. È il ciclo di affreschi che racconta la vita di Santa Caterina. Un’opera risalente alla fine del ‘400, in parte perfettamente conservata. La narrazione si compone di 32 pannelli, dove si inserisce un lungo fregio con iscrizioni in lingua siciliana antica, ancora oggi del tutto comprensibile.
Quest’anno apriranno, per la prima volta, i depositi del Museo civico “Baldassare Romano” dove sono conservati reperti archeologici. All’interno del museo sarà, anche, possibile ammirare, epigrafi latine, arabe, normanne, opere del Gagini, del Novelli, un bozzetto del Bernini, tele fiamminghe, e opere dello scultore Filippo Sgarlata. Anche l’ex Chiesa Maria SS. della Misericordia, annessa alla struttura museale, si potrà visitare in occasione del Festival. La struttura risale alla metà ‘400 e al suo interno conserva una ricca decorazione a stucco, numerose tele e una lapide (1572), con incise le fasi della pesca e della lavorazione del tonno, compresa la mattanza. All’interno della chiesa sarà visitabile anche una collezione di bonsai giapponesi artistici.
A pochi passi dal Museo, in piazza Duomo, è possibile visitare il Palazzo Comunale antica sede del Senato cittadino, l’edificio fu costruito tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo in un pianoro dove un tempo aveva sede il foro romano. Da non perdere la visita all’ex sala consiliare, la cosiddetta “Cammara Picta”, che custodisce un prezioso ciclo di affreschi dipinti nel 1610 dal pittore e architetto termitano Vincenzo La Barbera, che rievocano gli episodi storici dell’antica Imera e di Thermae Himerenses.
“Anche quest’anno, dopo i successi delle precedenti edizioni, abbiamo voluto riproporre questo evento di forte richiamo turistico” dice Giuseppe Di Maio, consigliere comunale e coordinatore cittadino della manifestazione “sono certo che, anche in questa edizione, sarà l’occasione per far conoscere i “nostri tesori”, nel rispetto di un passato glorioso ma anche verso un ambizioso futuro da costruire tutti insieme. Non posso, infine, non ringraziare le associazioni e i tanti giovani e meno giovani che si sono volontariamente messi a disposizione per la riuscita dell’evento, e le scuole “Balsamo- Pandolfini”, “Tisia d’Imera”, “Stenio” e “Liceo Scientifico Niccolò Palmeri” per la partecipazione diretta e attiva tramite alunni e insegnanti”.
Anche quest’anno sono previste tre passeggiate. La prima è quella del “Viaggio nella termini romana” che sarà curata dal professor Aurelio Burgio, che condurrà i partecipanti alla scoperta delle vestigia romane ancora visibili. Il percorso si concluderà con uno spettacolo di gladiatori a cura dell’Associazione Termini D’Amuri; e una degustazione presso “A’ Cuccagna” dove si assaggerà un cannolo siciliano artigianale accompagnato da un ottimo vino Moscato.
La seconda passeggiata è quella del “Viaggio nella preistoria” a cura dell’archeologa Vincenza Forgia che dai reperti conservati al Museo Civico, percorrerà il panoramico parco urbano “Paolo Balsamo”, per raggiungere, a mezza costa sul promontorio di Termini, il “Riparo del Castello”, uno dei più significativi siti paleomesolitici europei.
Infine la terza passeggiata, alle pendici del Monte San Calogero, è quella che comprende la visita del sito di “Mura pregne, il dolmen e del castello di Brucato”. In questa escursione sarà possibile ammirare “Mura Pregne”, un insediamento anteriore alla fondazione di Himera, che comprende un muraglione ciclopico e un dolmen. Sarà anche possibile visitare il “castello di Brucato” di cui restano le rovine, un raro esempio di Motta Castrale che è l’antenata del castello.
“Ringraziamo Enel che, anche in questa occasione, è presente concretamente, la Fondazione Le vie dei Tesori i volontari e le scuole che si sono messi a disposizione per promuovere le bellezze artistiche e monumentali della nostra città” dicono il Sindaco Maria Terranova e l’assessore alle Politiche Sociali Maria Concetta Buttà “in questa edizione abbiamo voluto inserire, tra i monumenti da visitare, ancora una volta, il Grand Hotel delle Terme, un tempo quartier generale della mitica Targa Florio. Questa amministrazione si è impegnata sin dal suo insediamento affinché questa prestigiosa struttura neoclassica, progettata da Giuseppe Damiani Almeyda, riconquisti l’antico prestigio”.
Anche quest’anno non mancheranno le “esperienze” tra queste sono previste: un “Giro in barca – Termini dal Mare” a cura della Lega Navale di Termini Imerese e i “Linguaggi e simbologie nascoste della Termini tardo – barocca” dove la professoressa Maria Rita Costanza condurrà un’esperienza unica attraverso siti di solito chiusi al pubblico come due oratori affrescati del Collegio dei Gesuiti attribuiti a Vincenzo La Barbera e al Randazzo e Firrigno.
Tra le tante iniziative del Festival sono anche previsti cinque eventi – spettacoli. “Il museo dell’altrove” è un’emozionante passeggiata crepuscolare nell’arte, all’interno del teatro naturale della suggestiva “villa Palmeri”. L’iniziativa è cura da “Arte e Passione” con la direzione artistica di Mara Fasulo e Saveria Scarcinelli. “Lo spettacolo delle luci danzanti” si tratta di un esibizione di danza e giocoleria, abbinato all’effetto magico delle luci. L’evento è curato dall’A.s.d. B.A.C. Ballet Academy Cefalù, direzione artistica di Soraya La Bua. Il quarto appuntamento previsto è quello della “Sagra del Signore della Nave” scritto da Luigi Pirandello. Il testo sarà messo in scena da Piero Macaluso, regista e attore, con Sergio Monachello, Simona Indovina, Stello Pecoraro e i ragazzi della Scuola Piccola di Teatro Zeta. Un altro evento è quello dedicato ad Andrea Camilleri, dove Mimmo Minà – attore, regista, sceneggiatore termitano, direttore artistico della Bottega Culturale – leggerà alcuni di questi racconti. L’ultimo spettacolo in cartellone è quello dal titolo “Dialoghi”. Una serie di monologhi e dialoghi che attraversano l’universo femminile e “al femminile” a cura di Lions Club Termini Imerese Host.
“Per Le Vie dei Tesori la bellezza è un veicolo di costruzione di comunità” spiegano Laura Anello e Marcello Barbaro, rispettivamente presidente e vicepresidente della Fondazione le Vie dei Tesori “e Termini Imerese ha interpretato al meglio questa idea, rendendosi lievito sul territorio per creare appunto, comunità”.
Per tutta la manifestazione saranno presenti gli Urban sketchers di Palermo con i loro taccuini da viaggio.
Per acquistare il coupon o conoscere gli orari della manifestazione basta cercare su www.leviedeitesori.com o nell’info point della Casa Comunale – Piazza Duomo n. 1 – sabato e domenica dalle 10 alle 13.30 e dalle 16 alle 19.30.