Si è appena costituito il Comitato “Trasparenza e Legalita” e per mantenere lo scopo delle linee guida prefissate, siamo ad interrogarCI/Vi sul perché ad oggi il nostro Ente non è dotato dello strumento di programmazione che serve a tutelare e gestire i diversi comparti amministrativi, finanziari, economici e di sviluppo per la nostra martoriata cittadina?
Il BILANCIO questo sconosciuto?
Chissà quanti comuni d’Italia in bonis ed in dissesto, debbono ancora approvare 7 bilanci oltre Bagheria?Manteniamo un record!
Ma la cosa che più Ci preoccupa, con una simile amministrazione trasparente, che della legalità ha fatto il suo cavallo di battaglia, è il NON rendere noto o far sapere come vengono spesi o sperperati i soldi dei concittadini bagheresi.
Fino a quando deve continuare questa gestione allegra e sconsiderata della res publica con i soldi dei cittadini?
Financo eventi organizzati presso palazzo Cutò, dall’intergruppo -Bagheria 2.0 – dal titolo “Come vengono gestiti i soldi dei cittadini bagheresi ?”, non ha sortito alcun effetto, anzi per tutta risposta il Signor Sindaco, pubblica una nota con la quale ammonisce i dipendenti di non pagare loro lo stipendio se non ottemperano alla redazione del bilancio.
In tutto questo dov’è e qual è il ruolo dell’Assessore al bilancio.
E’ all’altezza di assolvere un compito istituzionale così importante e delicato?
Ha le giuste competenze per portare avanti questa querelle che ha dell’incredibile?
Quest’Amministrazione che ha fatto delle spese senza impegno e senza bilancio, è a conoscenza di aver realizzato un danno erariale, certo e grave perché appunto in assenza di bilancio?
Ma lo stipendio dell’Assessore in quale intervento di spesa è catalogato in assenza di bilancio?
Questo atteggiamento di natura privatistica della gestione dell’ente, caratterizza un sistema in serie di atti di dubbiosa interpretazione a valere su conti inesistenti, avvalorati da una evidente inettitudine ed incompetenza manifesta di codesta amministrazione e, pervenendo, volutamente, alla illegittima redazione di atti che non hanno logicità tecnica e non trovano la giusta allocazione per assenza di bilancio.
Oggi, abbiamo appreso della concessione di un mutuo di 11 milioni di euro che dovranno servire per ripianare parte dei debito del dissesto.
Tutto ciò può rappresentare un notevole passo in avanti se la destinazione di questo prestito ventennale, viene utilizzato con il vincolo del pagamento ai diversi creditori, che l’OSL ha quantificato.
Ebbene, SENZA BILANCI DA DIVERSI ANNI, (il maiuscolo è d’obbligo), non essendoci linee di programmazione, progetti, impegni di spesa, centri di costo, insomma NON ABBIAMO NULLA, tranne un conto acceso in Tesoreria, dal momento che sono stati trasferiti questi soldi, a che titolo sono vincolati?
Il Responsabile del servizio economico-finanziario ha redatto la determina dei fondi vincolati?
A che titolo e su quali conti in assenza del bilancio di previsione 2017?
Quali conti vincola senza bilancio di programmazione?
Potrebbe l’Amministrazione in assenza di bilancio ed avendo la disponibilità di queste somme, utilizzare le somme per finalità diverse dal vincolo di destinazione?
Certamente sul Responsabile del Servizio Economico grava una responsabilità non indifferente per il rispetto della finalità di queste somme; infatti finalità diverse dal vincolo di destinazione, caratterizzerebbero un danno all’erario oltre un intendimento giuridico di natura penale.
Inoltre nel pensare di essere giunti al capolinea, siamo oltremodo convinti dalle diverse interpretazioni della norma, che il Signor Sindaco in qualità di Amministratore del ns nostro ente E’ DECADUTO.
Andiamo per ordine.
La prima sezione del Tar Palermo ha ACCOLTO il ricorso presentato dal Sindaco del comune di San Piero Patti, avverso la presidenza della Regione Siciliana, per quella norma ritenuta incostituzionale, (la mancata approvazione del bilancio dispone la decadenza del sindaco e del consiglio) che viola i canoni di ragionevolezza, proporzionalità, certezza del diritto, economicità dell’azione amministrativa. Ciò significa che, il Sindaco esercita nuovamente tutte le sue funzioni o per meglio usare un linguaggio tecnico-liquidatorio è ritornato in bonis.
Quindi significa che tutti i comuni che hanno adito il Tar possono avere accolto il ricorso e per lo più la decisione della camera di Consiglio è decisa sicuramente dopo la presentazione delle liste elettorali, per cui qualsivoglia decisione sentenziata, implica che per la tornata dell’11 giugno, i comuni vittime di quella norma ritenuta incostituzionale non saranno coinvolti per le elezioni.
Anche il Sindaco di Casteldaccia, colpito ma non affondato da questa norma regionale retroattiva, è stato riconfermato nella sua carica ed è ritornato in bonis ad espletare il suo mandato. Mentre il Consiglio sarà sostituito da un Commissario ad acta in quanto decaduto per non avere approvato il dissesto già dichiarato in Giunta.
Per maggiore chiarezza, ciò significa che il Sindaco del Comune di Casteldaccia avendo dichiarato ed approvato il dissesto in Giunta, ma non l’Assemblea Consiliare, rimane in carica, mentre il Consiglio viene esautorato dalle sue funzioni e sostituito da un Commissario ad Acta.
Bene tutta la premessa, E per Bagheria?
Partendo dal presupposto che anche Bagheria potrebbe rientrare in quella casistica prevista dalla Legge Regionale 6 art. 2; usiamo il condizionale in quanto il problema di Bagheria è ancora più grave, dal momento che non si parla di un bilancio ma di appena qualche bilancio (consuntivo 2013-2014-2015, 2016 scade Giugno 2017, previsionale 2015-2016-2017) non redatti e non approvati dall’Amministrazione e conseguentemente nessun atto è pervenuto al Consiglio per l’approvazione.
In Bagheria vige il dichiarato dissesto e quindi non può adire il Tar!
Tutti stanno a guardare e nessuno degli Organi preposti interviene.
Ebbene, tutti concordano su un fattore comune; Bagheria essendo un ente dissestato, segue una logica-iter diverso dai comuni non dissestati.
Quindi, dall’interpretazione assunta dalla norma, consapevoli che per Bagheria è stato dichiarato il fallimento dell’ente, riteniamo che per questo caso specifico, a regolare l’aspetto tecnico-finanziario sono quegli articoli del Tuel dall’art. 244 sino al 269 che riguardano il dissesto.
Infatti è a conoscenza di tutti che l’Amministrazione comunale, non avendo rispettato i termini perentori dei 120 giorni dettati dal Ministero per approvare i bilanci in itinere, oltre alle prescrizioni non adempiute, – anzi sono trascorsi abbondantemente oltre 5 mesi dalla scadenza dei termini non rispettata (22/Dicembre/2016 ) -, ha determinato un fatto GRAVE e CERTO per l’ente, tale da poter e dover richiedere ufficialmente per interpretazione normativa, attraverso gli organi preposti, la decadenza del Sindaco e di tutta l’Amministrazione per inottemperanza degli atti del Ministero, quale organo consultivo e di controllo, oltre la manifesta inettitudine ed incompetenza degli stessi Amministratori nel continuare ad amministrare e simulare una inesistente e falsa legittimità sullo stato dei conti in Bagheria.
Il Comitato Trasparenza e Legalità