Anche gli studenti siciliani sono tornati sui banchi di scuola. Un momento che si ripete ogni anno, con il perpetuarsi di quella faticosa ma irrinunciabile routine durante la quale, all’indispensabile e doveroso tempo da dedicare all’acquisizione di competenze e conoscenze si accompagna la piacevole presenza dei compagni di classe e degli insegnanti che rappresentano molto spesso degli impareggiabili punti di riferimento nella crescita umana e personale. A tutte le studentesse e gli studenti che dovranno riprendere in mano libri e quaderni va innanzitutto il mio augurio, con la speranza che questo anno scolastico possa essere ricco di novità e successi e che essi possano trovare le giuste motivazioni per godere appieno delle opportunità che l’istruzione pubblica dovrebbe garantire secondo i principi dei dettami costituzionali.
L’uso del condizionale non è casuale. Troppo spesso la scuola è stata oggetto di scarsa attenzione da parte dei governi e delle altre istituzioni, che hanno preferito razionalizzare le finanze e sacrificare le risorse piuttosto che investire sul futuro del paese. Le conseguenze di questa scelta sono ricadute sull’intero sistema scolastico, con dei disagi che sono ben visibili anche nella nostra regione. Come ad esempio la bassa percentuale di strutture moderne e adeguate, soprattutto per la carenza di laboratori, palestre e aule multimediali. Gli investimenti nell’edilizia scolastica devono essere costanti e capillari, al fine di dotare tutte le scuole del territorio nazione di spazi sicuri e accoglienti. A tal ragione è fondamentale che gli Enti Locali intercettino i fondi messi a disposizione dal MIUR, che nel mese di luglio ha stipulato importanti accordi con Banca Europea per gli Investimenti, Banca di Sviluppo del Consiglio d’Europa e Cassa Depositi e Prestiti per indirizzare 1,7 miliardi di euro al finanziamento di progetti per la ristrutturazione delle scuole già esistenti o la costruzione di nuovi edifici. Un’occasione da non sprecare e che può produrre importanti benefici. Allo stesso modo sarebbe necessario incrementare l’uso del tempo pieno anche in Sicilia. Nelle scuole di altre regioni la diffusione di tale modello ha comportato un miglioramento dell’offerta formativa, implementando attività quali l’insegnamento della musica o la pratica di discipline sportive, che hanno il pregio di contribuire al benessere psicofisico degli alunni, favorendo la socializzazione e l’apprendimento delle norme di convivenza.
Ci sono, poi tematiche di ampio respiro, come il continuo ricorso ai supplenti per coprire le cattedre vacanti, le classi pollaio, l’assenza d’insegnanti specializzati per il sostegno, il raggiungimento dei Livelli Essenziali delle Prestazioni che non riguardano soltanto la Sicilia ma meritano di essere affrontate con una visione globale da parte del nuovo governo che, fatidicamente, comincerà a essere operativo proprio in concomitanza dell’inizio delle lezioni. Una coincidenza che auspico possa essere fortunata, portando a soluzioni concrete nel breve e nel lungo termine. Il Ministro Fioramonti ha manifestato idee chiare e precise per rilanciare l’istruzione e porla come priorità nell’agenda del nuovo esecutivo Conte. Da componente della Commissione Cultura e Pubblica Istruzione, metterò a disposizione qualsiasi sforzo necessario per garantire il raggiungimento di tutti gli obiettivi possibili, cercando di portare in Parlamento la voce di tutti studenti e di tutti coloro che operano nel mondo della scuola.