“Se continua il silenzio da parte dell’amministrazione comunale e da parte dell’imprenditoria locale, l’anno prossimo a Bagheria il calcio dopo 80 anni di storia scomparirà”.
Sono le parole di un amareggiato presidente Francesco Raspanti, stanco delle promesse non mantenute da parte di chi doveva dare delle risposte come l’amministrazione comunale e di aspettare invano.
“Abbiamo garantito allo stadio Comunale a disputa dei due spareggi tra Canicattì e Rocca di Caprileone, valevole per l’accesso al campionato di Eccellenza e della finale di Coppa Italia Promozione tra Gymnica Scordia e Serradifalco – aggiunge dimostrando grande professionalità, ma evidentemente non sono servite a nulla pertanto disputare un campionato di Promozione in forma anonima non mi interessa”. Lo stesso Raspanti riconosce di avere commesso degli errori come pure gli altri dirigenti della maggiore squadra cittadina come il direttore sportivo Salvo Bartolone che recita il “mea culpa”.
“Nessuno nella gestione della società può dirsi esente da colpe – ammette Bartolone – lo scorso anno sarebbe bastato trattenere qualche giocatore di quelli che sono andati via per salvare la squadra dalla retrocessione. Sarebbe bastato poco perché il livello tecnico del campionato non era dei più eccelsi. Intanto a un mese dal termine del campionato è tutto fermo, mentre bussano alle porte i primi impegni come l’iscrizione e tutto quanto occorre mettere in atto per programmare la prossima stagione.
Il fatto inconfutabile è che ci stiamo disamorando anche noi”. Le iscrizioni scadono il prossimo 15 luglio, ma quello che più preme è cercare un allenatore e allestire una squadra che possa onorare il blasone della società. Per quanto riguarda il tecnico che ha terminato la scorsa stagione, Beppe Rinaudo che ha fatto bene sia il primo anno, conquistando la coppa Italia, sia nella parte finale, non avrà difficoltà a trovare una squadra e pertanto il Bagheria dovrà guadare verso altri lidi.