Il collaboratore di giustizia, il bagherese, Rosario Sergio Flamia, non è affidabile. A sostenerlo son o i magistrati: Nino Di Matteo, Roberto Tartaglia, Francesco Del Bene e Vittorio Teresi, in riferimento al processo sulla trattativa Stato-mafia e sulla mancata cattura di Bernardo Provenzano, anni prima del suo arresto. A rendere inattendibile Flamia ci sarebbe la sua collaborazione con i servizi segreti. Flamia, sul mancato arresto di Provenzano, ha dichiarato che lo stesso boss, quando aveva sentito le forze dell’ordine vicine a casa sua, e rischiava di finire in manette, ostentava sicurezza e tranquillità. Secondo Flamia, Provenzano si era preoccupato solo alla notizia secondo la quale i carabinieri erano sulle tracce di Onofrio Morreale. Ma come detto, queste dichiarazioni non vengono credute dai magistrati. Flamia è stato invece considerato credibile in altri processi e grazie alle sue dichiarazioni ha consentito di arrestare decine di mafiosi.