Avevano sistemato un marchingegno, illegale, nascosto sui cespugli, che riproduceva il verso delle quaglie, per attirale e colpirle poi con i fucili. Ma gli agenti della Forestale di Bagheria sono riusciti a trovare il richiamo, neutralizzarlo e sequestrarlo. Non è stato invece possibile risalire all’autore.
L’operazione è scattata nei giorni scorsi a Trabia.
Ad entrare in azione il distaccamento Forestale di Bagheria, a seguito di ripetute segnalazioni telefoniche da parte degli abitanti di una zona di campagna che avevano segnalato al Distaccamento bagherese la presenza di rumori molesti, in orari notturni, che impedivano il sonno.
Gli uomini della Forestale avendo individuato la causa nella presenza di richiami acustici apposti da cacciatori, sono entrati in azione e hanno effettuata un’operazione volta ad individuare i richiami e coloro che li avevano piazzati. La pattuglia ha quindi percorso a piedi la zona segnalata, guidata dall’eco del dispositivo sonoro, il quale spesso risulta fuorviante rispetto alla reale distanza e ubicazione, e dopo una lunga ricerca ha rintracciato il marchingegno celato tra i cespugli di terreni incolti di privati non meglio identificati.
Nonostante l’appostamento in attesa dell’eventuale arrivo dei bracconieri che avevano collocato il richiamo, non vedendo sopraggiungere alcuno, la pattuglia ha proceduto al recupero ed al sequestro del materiale ai sensi della legge vigente.
Il richiamo illegale, solitamente viene piazzato a maggio, quando le quaglie arrivano e a settembre quando vanno via. Il richiamo blocca gli animali che vengono attirati, per poi essere catturati.
Sono stati sequestrati un amplificatore, le casse, fili, pen drive e una batteria.
L’operazione è scattata in un periodo in cui ancora era inibita la caccia, entrata in vigore dal 1 ottobre.
La Forestale sottolinea che l’attività sia stata effettuata in un periodo ancora critico dal punto di vista degli incendi, senza distogliere l’attenzione dal quotidiano controllo del territorio.