Il Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione, ha emesso un provvedimento di sequestro beni per un valore complessivo di circa 6 milioni di euro a carico di Filippo Salvatore Bisconti, 55 anni, nato a Belmonte Mezzano (in atto libero, tratto in arresto nell’ambito delle operazioni antimafia denominate “Perseo” e “Jafar”).
Le indagini patrimoniali sono conseguenti alla nota operazione antimafia “Perseo” che, nel dicembre del 2008, aveva consentito di trarre in arresto tra gli altri Filippo Bisconti perché ritenuto responsabile, nella sua qualità di esponente della famiglia mafiosa di Belmonte Mezzagno, reo di aver avuto molteplici contatti finalizzati alla trattazione di affari illeciti ed in particolare alla ristrutturazione dell’intera organizzazione Cosa Nostra, secondo il disegno operato da Benedetto Capizzi, nonché di aver gestito lavori edili con esponenti di famiglie mafiose di altri mandamenti, tra i quali Massimo Mulè, Gaetano Lo Presti e Benedetto Capizzi.
I beni sequestrati sono:
– attivo fallimentare della società “ROSA EDIL S.R.L.” con sede in Palermo;
– intero capitale sociale con relativo complesso di beni aziendali della società “Valentino Costruzioni” con sede in Palermo;
-4 rapporti bancari;
-1 appartamento sito in Palermo;
-1 automezzo.
L’odierno provvedimento, a firma del Presidente della Sezione Misure di Prevenzione Dott. Giacomo Montalbano, è scaturito da un’ulteriore attività investigativa che ha consentito di appurare che alcuni beni, fittiziamente intestati ad altre persone, erano in realtà riconducibili a Bisconti.
Il patrimonio oggi sottoposto a sequestro, del valore anch’esso di 3 milioni di euro circa, è costituito da:
– intero capitale sociale con relativo complesso di beni aziendali della società “TAVA S.R.L.” con sede in Palermo, comprensivo della quota pari al 50% della società “SAVUKO S.C.A.R.L.” con sede in Palermo;
– 1 abitazione sita in Palermo.