Siamo sempre stati fermamente convinti che la scuola sia un presìdio istituzionale fondamentale per il territorio: è in questo luogo che si formano, pur tra mille difficoltà e problemi di ogni genere, coscienze, menti, cuori.
La scuola che noi pensiamo e agiamo ogni giorno è una scuola aperta, un ponte con il territorio, un luogo di aggregazione dove tutti possono trovare il proprio spazio e la propria dimensione.
Sono anni che lavoriamo in questa direzione e sono anni che proviamo a realizzare quello che in tutte le città del mondo è di una normalità disarmante: dare un parco gioco pubblico ai nostri bambini.
Anno dopo anno, passo dopo passo abbiamo aggiunto un piccolo tassello a questo progetto.
Grazie alla nostra progettazione interna abbiamo dotato la scuola di un sistema di videosorveglianza, grazie ad interventi manutentivi effettuati dal nostro personale abbiamo rimosso situazioni di criticità ai cancelli ed ora grazie al finanziamento nazionale “Scuole belle” stiamo rendendo sicuri e fruibili gli spazi esterni per potere finalmente restituire ai bambini della nostra città uno spazio pubblico a loro misura.
Ma mentre noi lavoriamo in questa direzione (intenzione resa pubblica più volte e conosciuta anche dall’amministrazione comunale) con grande stupore e disappunto apprendiamo da un comunicato dell’ufficio stampa del Comune che il parco della nostra scuola, dopo l’infelice decisione di riaprire il Corso Umberto al traffico veicolare, potrebbe essere utilizzato assieme all’atrio della direzione didattica G.Bagnera come parcheggio.
La sola ipotesi ancorchè progettuale di pensare ad un parcheggio in luogo di uno spazio vivo per l’infanzia è a nostro parere di una gravità inaudita , sintomo di una visione decadente dello sviluppo della città che di tutto necessita fuorchè di un ulteriore deserto.
Una città che elude la priorità del benessere dei bambini (fuori da ogni retorica demagogica) non corrisponde alla visione che ci appartiene sia come educatori sia come cittadini.
Ci siamo sempre opposti ad ipotesi di tal genere e continueremo a farlo con fermezza e determinazione specie ora che stiamo facendo quel salto qualitativo concreto che porterà a breve alla fruizione pubblica del parco.
“Ogni città riceve la sua forma dal deserto cui si oppone” I.Calvino –Le città invisibili
* dirigente scolastico D.D. G. Cirincione