Un progetto imprenditoriale per lenire la disoccupazione ed evitare l’esodo dei tanti giovani siciliani verso il nord.
L’idea è di Giuseppe Muscarella, un imprenditore di Sciara che produce pasta di qualità.“L’idea di aprire un pastificio è nata in occasione di un viaggio a San Giovanni Rotondo –spiega- dove ci sono tante aziende che producono la pasta ed offrono lavoro ai giovani. Da quel momento mi sono messo in contatto con imprese del nord Italia ed in particolare di Milano e Parma per capire come fare a produrre anche da noi, considerato che il nostro grano, per le qualità organolettiche che possiede è tra i migliori del mondo”.
Condivisa l’idea con i propri familiari è partita l’iniziativa, che ha coinvolto anche alcuni giovani del paese che hanno condiviso l’opportunità.
Il progetto di Muscarella ha avuto anche il sostegno del sindaco Roberto Baragona che ha visto di buon occhio l’opportunità di alleviare il fenomeno della disoccupazione di tanti giovani che sono stati costretti ad emigrare in cerca di lavoro.
“È l’esempio calzante che il movimento “si resti arriniesci” in questi casi in cui si decide di investire nella propria terra di origine funziona. – dice il sindaco Roberto Baragona – Ci vuole intraprendenza, coraggio e molta pazienza nell’investire e raccogliere i frutti dell’attività lavorativa. Muscarella con la sua “In Pasta” porta in giro, oltre il nome del nostro paese di Sciara, il buono della produzione artigianale e, ampliando la sua attività, crea nuovi posti di lavoro incrementando l’economia locale”.
Oltre allo stesso Giuseppe Muscarella, sono impegnati nell’azienda, la moglie Giusy, i figli Marco, Viviana e Mariangela che si occupano dell’amministrazione e i dipendenti Elisa Filippello che sovrintende alla catena di produzione, Antonio Mulè, addetto alle consegne e magazzino e Valeria Gullo, addetta alla vendita.
“Grazie a Giuseppe che ha creduto in me -afferma Antonio Mulè- ho evitato di seguire l’esempio di tanti miei amici che sono stati costretti ad emigrare anche all’estero. Il posto di lavoro non soltanto mi permetterà di rimanere a Sciara, ma anche di sposarmi il prossimo anno”.