di Piero Aiello *
Tante volte mi sono ritrovato a cena con Giorgia – la mia fidanzata, nata e cresciuta a Palermo – e con i nostri amici palermitani a discutere di Bagheria e sono sempre riuscito a dimostrare ai presenti che vivere nella nostra città era sicuramente più confortante e più piacevole rispetto al capoluogo. Ho sempre ripetuto, con un certo orgoglio, che Bagheria offriva ai suoi cittadini gli stessi (o quasi) servizi essenziali di Palermo (tribunale, agenzia delle entrate, serit, inps, centro per l’impiego, ecc.) ma con il confort di una piccola città più a misura d’uomo.
Oggi, noi Bagheresi possiamo ancora affermare ciò? Credo proprio di no.
Gli ultimi eventi (chiusura dello sportello della Serit Sicilia S.p.a e sostituzione con uno sportello per un solo giorno la settimana, con un solo dipendente e per i soli pagamenti, annunciata chiusura del Tribunale e le voci sempre più insistenti della chiusura degli uffici dell’Agenzia delle Entrate) dimostrano, senza alcun dubbio, che c’è chi vorrebbe trasformare – e ci sta riuscendo – la seconda città della provincia di Palermo in un desolato sobborgo del capoluogo siciliano.
La chiusura dei principali uffici presenti nella nostra città determinerà, in primo luogo, un enorme disagio e disservizio per noi cittadini bagheresi, che saremo costretti ad affrontare la “giungla della burocrazia palermitana” per avere informazioni, per esempio, su una semplice cartella di pagamento.
In secondo luogo – ed è questo l’aspetto più importante – lo smantellamento dei servizi genererà un danno economico enorme per la città (perdita di posti di lavoro a Bagheria, chiusura delle attività commerciali dell’indotto, svalutazione economica dell’intero territorio bagherese). Con queste prospettive, quale famiglia deciderà di acquistare casa in un territorio privo di servizi essenziali? E quale imprenditore deciderà di investire in un territorio che si trasformerà in un povero sobborgo palermitano?
La cosa più assurda è che questo “scippo” sta avvenendo nell’assoluto silenzio ed indifferenza di quasi tutti i soggetti politici e non di Bagheria, a cominciare dal Sindaco e dagli Assessori, i quali avrebbero dovuto esperire ogni tentativo ed avviare ogni iniziativa (anche le più drastiche) per scongiurare il depauperamento del nostro territorio.
Il silenzio dell’Amministrazione non soltanto agevola quel processo in atto di smantellamento dei servizi da parte degli enti citati, ma rischia di incoraggiare anche altri enti, presenti nel nostro comune, a forzare la mano, confidando nel silenzio e nella debolezza dell’Amministrazione comunale.
Questa mia lettera non vuole essere, però, una occasione di attacco politico all’Amministrazione, ma, al contrario, è un appello pubblico a tutti i “soggetti qualificati” di Bagheria, affinché ognuno faccia la propria parte per “salvare” la nostra città.
Mi rivolgo, innanzitutto, al Sindaco, il quale ha il dovere di mettere in campo, il prima possibile, ogni iniziativa necessaria. Occorre che il Sindaco convochi un tavolo tecnico con i diversi enti, offra la disponibilità del Comune di Bagheria (ad esempio mettendo a disposizione immobili comunali adeguati) e “costringa” i diversi enti interessati a trovare soluzioni alternative alla cessazione dei servizi. In caso di fallimento del tavolo tecnico, occorre adottare ogni forma di pressione politica e portare avanti anche soluzioni estreme. Siamo il Comune di Bagheria, la seconda città della provincia di Palermo, meritiamo rispetto e considerazione, non dobbiamo dimenticarlo!
Il mio appello è rivolto anche a tutti i partiti, gruppi e movimenti politici bagheresi, i quali, ognuno con le proprie forze ed iniziative, hanno il dovere di accendere i riflettori su questo tema non più procrastinabile.
E’ necessario, altresì, che sia l’intera comunità bagherese a fare sentire la propria voce ed a dimostrare che non intende restare inerte ad assistere allo smantellamento della propria città. Per tale ragione, la mia lettera è indirizzata anche a tutti i cittadini bagheresi ed in particolare a tutti quei “soggetti qualificati” che possono e devono fare sentire la propria voce nei confronti delle istituzioni locali, Sindaco in primis, ed anche fuori Bagheria. Mi riferisco ai parroci (che proprio di recente si sono dimostrati assai sensibili alle esigenze dei Bagheresi), ai movimenti ed alle associazioni della società civile, ai giornalisti bagheresi, alle associazioni dei consumatori, sindacali e di categoria, ai Commercianti ed Imprenditori, ai Bagheresi illustri che rivestono ruoli importanti nella società.
Occorre, davvero, una mobilitazione generale da parte di tutti per salvare il nostro presente ed il futuro delle prossime generazioni bagheresi.
Io credo che ancora oggi possiamo salvare Bagheria!
* consigliere comunale di Bagheria del Pdl