Alcuni siti palermitani hanno diffuso i nomi dei locali finiti nel mirino dei controlli della Guardia Costiera che hanno portato alla denuncia all’autorità giudiziaria dei titolari dei locali.
Secondo quanto reso noto dal Comando della Guardia di Finanza di Palermo, i tre locali sono il “Castello a Mare” di Palermo, il ristorante che si trova nell’antico edificio di piazza XIII Vittime, denunciato per frode in commercio.
Poi ci sarebbero il Gallo d’Oro di Aspra a Bagheria che decongelava il pesce e venderlo per fresco, ed infine il “113”, nella statale 113 all’altezza del bivio per Casteldaccia che offriva lo squalo Verdesca al posto del pesce spada.
In una nota diffusa dall’azienda sanitaria locale 6 si fa sapere che sono stati archiviati 40 verbali emessi dalla Capitaneria di Porto sui controlli effettuati. ”La Capitaneria di Porto – si legge nel provvedimento di archiviazione – non si identifica nell’Autorità Competente cui gli operatori del settore alimentare debbono mettere a disposizione le informazioni e le procedure che consentano di individuare chi abbia fornito loro un alimento. Non è competente per adottare provvedimenti appropriati per imporre restrizioni alla immissione sul mercato o per disporne il ritiro dal mercato di alimenti o mangimi non conformi o a rischio. Non è competente ad eseguire i controlli ufficiali sugli alimenti e sui mangimi”.
Da qui il provvedimento di archiviazione che – afferma Paolo Giambruno capo dei veterinari dell’Asp 6 – ”verrà esteso anche ai verbali eseguiti in questi giorni”. I commercianti e i ristoratori multati non hanno pagato nulla.