Dopo appena tre anni e sei mesi circa è stato reso pubblico il primo bilancio di previsione 2015, approvato con atto di Giunta Municipale n° 281 del 15/11/2017, di una governance giovanile a conduzione amministrativo-familiare.
E’ stato un lungo travaglio interiore alla ricerca del sé e del quantum; il sé inteso quale momento propizio per dare alla cittadinanza un documento programmatico 2015 quando siamo alla fine del 2017; il quantum quale presupposto numerico-finanziario, abbellito ed agghindato all’occorrenza, di un contesto aleatorio di cifre e somme incassate ed effettuate nel 2015 ma presentate nel 2017.
Premesso che vorrei capire e carpire l’utilità di un bilancio che di programmatico non ha più l’essenza per definirsi tale, dal momento che dovrebbe trattarsi di una mera presa d’atto numerica di fatti già trascorsi; ma poiché ho sempre considerato la ricerca del sapere un cordone inscindibile e vitale dell’esistenza dell’uomo, lo spirito insaziabile di quella conoscenza illimitata mi porta a formulare la seguente domanda:
Che senso ha, a distanza di tre anni, discutere per deliberare una previsione del 2015 ?
Sarebbe stato, forse, opportuno ed auspicabile fare una “muzziata” (Forfait. “Facemu ‘na muzziata” sta per “facciamo un conto approssimativo”) di quei bilanci mancanti per poterci/si mettere in riga con i tempi e proseguire un percorso lineare amministrativo come di fatto avviene per i comuni (enti) mortali?
Meno male che il Commissario c’è !
A memoria, ricordo che siamo quasi allo scadere dei 90 giorni, se non già scaduti, dall’insediamento del Commissario Regionale degli Enti Locali “ad acta”, nominato con Decreto Assessoriale n° 252/s.3/2017 del 10/Agosto/2017 per quanto concerne l’approvazione dei bilanci di previsione 2015- 2016 e 2017; e con Decreto Assessoriale n° 253/s.3/2017 del 10/Agosto/2017 per l’approvazione rendiconti di gestione 2015 e 2016 (ricordo che i rendiconti 2013-2014 risultano approvati).
Ricordo, di aver recentemente pubblicato un mio articolo nel quale facevo menzione dell’art. 3 dei citati decreti che recita: Qualora gli uffici avessero
esitato le proposte in argomento, provvederà a diffidare, ove occorra, i Sindaci a convocare la Giunta per gli adempimenti di competenza di tale Organo, con l’avvertenza che in difetto di ciò provvederà sostitutivamente ad adottare gli atti omessi. Ove il Sindaco e la Giunta non dovessero adempiere, il Commissario, insediatosi presso l’ente, provvederà a sostituirsi agli organi inadempienti per l’approvazione o adozione degli atti di loro pertinenza. (art. 3 del decreto).
Del che mi risulta, all’appello mancano ancora 4 bilanci ed esattamente, il rendiconto 2015, il bilancio di previsione 2016, il rendiconto 2016 ed il bilancio di previsione 2017.
Pertanto, alla luce dei fatti, a parte il bilancio di previsione 2015, gli altri bilanci non sono stati presentati, perché il Commissario non provvede ad ottemperare quanto previsto dall’art. 3 del Decreto ?
Sempre per uno spirito innato di quella conoscenza, vorrei ottenere, laddove possibile, una esauriente risposta che possa placare questa famelica ed implacabile ricerca, ponendo il seguente interrogativo:
CHI CONTROLLA IL CONTROLLORE ?
QUALI SONO I FATTI GESTIONALI DA PERSEGUIRE IN ASSENZA DI UN MANDATO INOTTEMPERATO ?
A proposito di bilancio di previsione, chissà se è stato inserito e riportato il dato del debito Coinres risalente dal 2012, che ammontava a circa Venti milioni di euro in cifra 20.000,00 milioni di euro, oltre l’ulteriore debito di competenza per gli anni 2013, 2014 ed infine 2015 anno di redazione di bilancio.
Le predette somme per singolo anno di bilancio sono visionabili e rilevabili dai dati di bilancio – nota integrativa, pubblicate nella piattaforma del Consorzio CO.IN. R.E.S., e non ancora approvati dall’assemblea dei soci dei comuni.
Nell’attesa di appurare ulteriore sapere/conoscenza sul percorso amministrativo/agonizzante dell’ente, attendiamo trepidanti ma non troppo (PROPERA LENTE) il responso della sibilla.