Due treni accartocciati in uno scontro nelle campagne della Murgia. Ventisette morti e oltre 50 feriti, molti dei quali incastrati nei convogli, nello scontro frontale fra due treni di linea delle Ferrovie Nord Barese avvenuto in mattinata sul tratto a binario unico. Ma il bilancio delle vittime non è definitivo. Con la solidarietà che è scattata immediatamente dopo gli appelli per donare il sangue. Il treno proveniente da Corato (partito una mezzoretta prima da Bari e diretto a Barletta) dopo lo scontro è quasi decollato, adagiandosi per metà sul tetto della prima vettura proveniente dall’altro senso. L’impatto è avvenuto nel territorio di Andria, in località Boccareto, ai confini con Corato.
L’inchiesta della Procura. Ancora incerte le cause del disastro. La Procura di Trani indaga per omicidio colposo plurimo e disastro ferroviario: il fascicolo è stato aperto a carico di ignoti. “Non conosciamo il numero dei passeggeri perché non è un aereo e non abbiamo una lista. Non siamo quindi attualmente certi sul bilancio definitivo della tragedia”, ha detto il procuratore aggiunto Francesco Giannella. Per quanto riguarda le cause, il magistrato ha riferito che “apparentemente abbiamo le idee chiare. Questo significa che lavoriamo sull’errore umano o su quello che lo ha determinato o semplicemente sulle istruzioni che sono state date al personale”.
Recuperata una “scatola nera”. La Polfer di Bari ha estratto intatta la scatola nera del treno proveniente da Bari coinvolto nella strage di Andria. L’oggetto è considerato dagli investigatori di primaria importanza per lo sviluppo delle indagini. Dalla scatola nera, infatti, sarà possibile risalire alla velocità cui andava il treno e ricostruirne tutti i movimenti prima del tragico impatto. Sembra, invece, sia andata distrutta la scatola nera del convoglio proveniente da Barletta di cui – si apprende dalla Polfer – sarebbero stati ritrovati solo pochi brandelli.