Il PM della DDA Francesco Mazzocco, ha chiesto la condanna di 26 tra boss, gregari e taglieggiatori del clan mafioso di Bagheria, accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione, rapina, detenzione di armi e danneggiamento.
L’accusa ha chiesto pene che vanno da due a 14 anni. La condanna più alta è stata chiesta per Giacinto Di Salvo, Francesco Lombardo, Salvatore Lauricella. Tra gli imputati anche i pentiti Giuseppe Carbone, Sergio Flamia e Vincenzo Gennaro.
Imputato anche un commerciante – Rosario Ortello – al quale viene contestato il reato di favoreggiamento aggravato e per cui la Procura ha chiesto la condanna a due anni. Negando di avere ricevuto richieste estorsive avrebbe favorito Cosa nostra. Il processo, in corso in abbreviato davanti al gup Wilma Mazzara, è stato rinviato all’8 luglio.L’operazione del Comando provinciale dei carabinieri di Palermo e del Ros, furono coordinati dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci e dai sostituti Francesca Mazzocco e Caterina Malagoli.
Da ricordare che sia il comune di Bagheria che quello di Casteldaccia si sono costituiti parte civile nell’ambito del processo.
Gli arrestati nell’operazione Argo furono: Giacinto Di Salvo, 70 anni, Sergio Flamia, 50 anni,Salvatore Bruno, 36 anni; Driss Mozdahir, 26 anni; Francesco Centineo, 29 anni; Vincenzo Gagliano, 49 anni; Vincenzo Graniti, 48 anni; Pietro Liga, 47 anni; Salvatore Fontana, 63 anni; Michele Cirrincione, 29 anni; Silvestro Girgenti, 42 anni; Atanasio Leonforte, 58 anni; Salvatore Lauricella, 37 anni; Pietro Granà, 72 anni; Rosario La Mantia, 49 anni; Raffaele Purti, 47 anni; Vincenzo Gennaro, 56 anni; Umberto Guagliardo, 24 anni; Pietro Tirrena, 38 anni; Giuseppe Carbone, 44 anni; Settimo Montesanto, 52 anni.