di Martino Grasso
Il mare di Porticello continua a restituire reperti storici importanti. L’ultima scoperta è stata fatta nei giorni scorsi da un sub amatoriale, Nicola Tomasello, che ha rinvenuto nel fondale antistante Capo Mongerbino, una grossa ancora in ferro, delle dimensioni di 2 per 1,20 metri, ad una profondità di 28 metri, che potrebbe essere di una nave da guerra della seconda guerra mondiale, quindi risalente ad almeno 70 anni fa.
L’ipotesi affascinante è che oltre all’ancora, nella zona, ci possa essere anche l’intera nave. Si tratterebbe di una nave di almeno 100 tonnellate di stazza.
Della scoperta sono stati avvertiti sia la Capitaneria di porto di Porticello che la Soprintendenza di Palermo.
Ci sono molte coincidesse che possono fare pensare che l’ancora possa essere appartenuta ad una nave da guerra: innanzitutto la presenza della torretta militare sulla scogliera a pochi metri dal ritrovamento e poi un’altra coincidenza interessante rappresentata dal fatto che qualche anno fa, due ufficiali americani, si recarono in zona, per cercare un aereo militare americano abbattuto.
Si trattava del tenente Frank Huffman della marina e il maresciallo John Scanner dell’aviazione, cercavano notizie di un ricognitore partito da Korba in Tunisia, in missione contro obiettivi di terra tra Palermo e Capo Zafferano e abbattuto proprio nella zona di Aspra nel luglio del 1943.
Non è escluso, dunque, che lo specchio di mare, antistante Capo Mongerbino, sia stato teatro di una battaglia violenta fra l’aereo e la nave.
E’ anche escluso che l’ancora sia stata trascinata dalle correnti, perché troppo pesante.
E’ possibile, dunque, che la nave si sia avvicinata alla costa, dopo essere stata colpita e subito dopo si sia inabissata.
In questi giorni si sono intensificate le ricerche, per capire se oltre all’ancora ci possa essere anche l’intera nave nei fondali di Mongerbino.
“Si sapeva della presenza dell’ancora -dice Nicola Tomasello- perché era stata avvistata negli scorsi anni. Poi era come scomparsa. Qualche giorno fa, durante un’immersione, è stata ritrovata.
Per me è un’ancora misteriosa che potrebbe raccontare tante storie. Qualche pescatore di Aspra mi ha detto che nei fondali sabbiosi, le reti si sfaldano, come se ci fosse del ferro nei fondali. Speriamo di essere fortunati e di trovare qualcosa di estremamente interessante”.
sotto: foto di Letizia Morello