Momenti di alta tensione al porto di Porticello. Alla base del malumore fra i pescatori della marineria l’intervento sabato scorso da parte della capitaneria di porto di Palermo che ha fermato al largo di capo Zafferano 3 pescherecci: “Annunziata”, “Ricciolina” e “Marianna Madre”.
I militari hanno controllato il pesce pescato, risultato in regola, ma anche e soprattutto le reti: le paranze e la circuizione, la rete che viene messa attorno alle barche.
E le dimensioni delle reti sono state al centro dei dissapori.
I militari hanno anche sequestrato i documenti dei pescatori che sono tornati in porto senza potere uscire in mare. “Ci hanno fermato dopo 3 giorni che eravamo in mare. Stanchissimi. Hanno fatto i controlli e hanno detto che tutto era in regola -dice Castrense Balistreri, 32 anni, capo barca che era a bordo del peschereccio “Ricciolina”- Hanno sollevato dei problemi sulle dimensioni delle reti. Adesso non sappiamo come andrà a finire.
Abbiamo aspettato parecchie ore, malgrado un peschereccio aveva una falla e imbarcava acqua. Io sono sposato e ho due bambini piccoli. Ho un mutuo e non so come andare avanti”.
Questa mattina gli uomini della capitaneria di porto di Porticello sono andati al porto per la verifica delle reti, ma hanno trovato un centinaio di pescatori e le famiglie a protestare.
Questa mattina per evitare che la situazione degenerasse, sono arrivati anche i carabinieri e gli agenti della polizia di Bagheria.
Al fianco dei pescatori è scesa l’amministrazione comunale.
Oggi erano presenti il sindaco Salvatore Sanfilippo, il vicesindaco Salvo Sanfilippo e l’assessore Giusi Gerratana.
“Chiederò un incontro al prefetto -dice il sindaco- perché la situazione è molto difficile. Oggi abbiamo rischiato tantissimo”.
foto 1: un momento della protesta
foto 2: le tre barche fermate