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sabato 23 Novembre 2024

sabato 23 Novembre 2024

Palpitazioni legate alla pandemia. Intervista al professore Antonino Di Franco

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di franco antonino
4 minuti

La pandemia ha lasciato degli strascichi notevoli alla nostra salute.
Abbiamo parlato con il professore Antonino Di Franco, originario di Altavilla Milicia, cresciuto professionalmente a Bagheria, delle palpitazioni.

Professore Di Franco, dall’inizio della pandemia sempre più persone hanno cominciato a soffrire di palpitazioni, tachicardia o battito accelerato. Di cosa si tratta di preciso?

Le cosiddette “palpitazioni” (o cardiopalmo) rappresentano un disturbo molto comune caratterizzato dalla percezione cosciente del proprio battito cardiaco dovuto solitamente all’accelerazione o all’irregolarità del ritmo. Si possono infatti avere palpitazioni sia in caso di aumento della frequenza cardiaca (“tachicardia”), sia in caso di irregolarità del ritmo cardiaco dovuta, ad esempio, a extrasistoli o altre aritmie più complesse.

Quali sono le cause più comuni di palpitazioni?
Le condizioni alla base delle palpitazioni possono essere molteplici. Le palpitazioni possono essere legate a uno stato d’ansia, di stress, all’eccessivo consumo di caffè oppure a vere e proprie cause organiche. In questa ultima eventualità sono incluse sia patologie di una certa gravità, come problematiche cardiache, grave anemia o disturbi della tiroide, sia condizioni molto meno preoccupanti, come la cattiva digestione.

Quali sono i problemi di cuore che più spesso causano palpitazioni?
Nella maggior parte dei casi, le palpitazioni derivano da un’aritmia, come nel caso delle extrasistoli (ovvero contrazioni premature che evocano la sensazione di un cuore che “perde colpi” o, in alternativa, la sensazione di un “battito anticipato”), della fibrillazione atriale (aritmia molto comune sopra una certa età, associata a elevato rischio di ictus), o dei blocchi cardiaci (condizioni che aumentano il rischio di sincope), solo per citare alcuni esempi. Gravi cardiopatie che possono associarsi ad aritmie comprendono l’ischemia miocardica, le cardiopatie congenite, le valvulopatie e i disturbi del sistema di conduzione. Esistono poi alcune forme più preoccupanti (fortunatamente rare), come la Sindrome di Brugada, associate ad un aumento del rischio di morte cardiaca improvvisa.

Quali esami è necessario fare in caso di palpitazioni?

Per prima cosa è buona norma sottoporsi a un’accurata visita cardiologica durante la quale devono essere valutati anche gli esami di laboratorio (inclusi gli ormoni tiroidei). Il riscontro obiettivo delle cause del cardiopalmo si ottiene per mezzo dell’elettrocardiogramma (ECG) eseguito durante la crisi o nell’arco delle 24 ore (ECG dinamico secondo Holter). Utile è anche l’ecocardiogramma per escludere alterazioni strutturali. Esistono poi ulteriori esami che possono essere presi in considerazione, ma spesso questi bastano a fare una corretta diagnosi e individuare la strategia terapeutica più corretta.

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