I carabinieri hanno arrestato 3 giovani con l’accusa di avere rubato cavi dalla ferrovia in in via Giafar (zona Brancaccio).
I fatti si sono verificati intorno alle 2.00 della scorsa notte quando è giunta al 112 la segnalazione di tre giovani che si aggiravano nella zona della centrale elettrica delle Ferrovie dello Stato. Sul posto sono giunte diverse pattuglie del Nucleo Radiomobile, una di queste è riuscita a raccogliere una precisa descrizione dei tre, tutti di bassa statura di cui uno con maglietta di colore arancione e pantaloncini, uno con maglietta di colore grigio e l’altro con abbigliamento di colore scuro che, accortisi di essere stati notati si erano dati alla fuga in direzione via Conte Federico.
Una gazzella li ha fermati mentre tentavano di nascondersi dietro una macchina in sosta in via Conte Federico, identificandoli in Cristian Salamone 20 anni residente in via Maria SS. del Carmelo, Pietro Fuschi 19 anni residente in via Maria SS. del Carmelo e Ivan Biondolillo 21enne residente in corso Dei Mille.
I militari hanno subito notato che i giovani in questione erano sudati, avevano le mani sporche e dall’abbigliamento e dalla loro descrizione corrispondevano ai giovani descritti poco prima.
Sono bastate poche domande perché ammettessero le loro responsabilità, confessando che, erano loro i giovani notati poco prima nelle cabine elettriche dove erano andati per rubare dei cavi in rame. Percorrendo la strada a ritroso, i carabinieri hanno trovato un carrello di quelli utilizzati nei supermercati con all’interno cinque spezzoni di corda lunghi circa1,5 metriche a dire dei fermati, sarebbero stati utilizzati per il trasporto dei cavi di rame e poco distante, nascosta su di un muretto una tenaglia da carpentiere con manico in gomma utilizzata per tranciare i cavi.
Giunti nella sottostazione elettrica con personale della RFI è stato possibile constatare che erano stati aperti 5 pozzetti di alimentazione della stazione ferroviaria di Brancaccio e la tratta ferroviaria Brancaccio-Termini Imerese e da cui fuoriuscivano dei cavi gommati di rame tranciati da una sola estremità mentre due cavi di una lunghezza di1,5 metrie di4,5 metrierano stati tranciati con un danno stimato pari a 5.000 euro.
I tre accompagnati in caserma sono stati arrestati per tentato furto aggravato in concorso. Tradotti presso il Tribunale di Palermo, sono stati sottoposti al rito direttissimo, al termine del quale dopo la convalida dell’arresto sono stati condannati all’obbligo di firma.