Una storia che ha dell’incredibile, ma sembra proprio che sia tutto vero. Ignoti, nei giorni precedenti ai festeggiamenti in onore della santa patrona della città di Palermo che ricorrono il 4 settembre, si sono impossessati del giglio d’argento che la statua della Santa teneva tra le mani (e sembrerebbe anche di un dito della mano).
A renderlo noto è l’edizione online palermitana di Repubblica: «Mentre i palermitani si preparavano per l'”acchianata” a Monte Pellegrino, la secolare tradizione in onore di Santa Rosalia del 4 settembre, il Comune di Palermo depositava un esposto contro ignoti per denunciare il furto del giglio e di un dito della Statua della santa dal Carro, che stazionava a Porta dei Greci».
Una storia che probabilmente a molti bagheresi richiama alla mente un’altra vicenda altrettanto spiacevole che li ha toccati un po’ più da vicino, proprio col furto della corona d’argento del Bambin Gesù che sta in braccio alla statua del loro santo patrono San Giuseppe, avvenuto nel giugno del 2012 alla Chiesa Madre di Bagheria.
L’amarezza per il furto del giglio di Santa Rosalia, che è realizzato il ottone argentato, poco ha a che vedere con il suo valore materiale bensì col suo valore simbolico; il giglio in sé è un’icona ed è lo stesso artista Domenico Pellegrino, che ha realizzato la statua della Santa e il disegno dello stesso giglio, che sul suo profilo Facebook afferma: «questo furto ci dice apertis verbis che città e che popolo siamo».
«Nel frattempo – prosegue l’articolo di Repubblica -, l’orafo Riccardo Matranga – che ha realizzato il giglio rubato -, anch’esso dispiaciuto e amareggiato per lo spiacevole accaduto, si è mostrato disponibile a rifare il giglio, cosicché la statua della santa potrà fare il suo ingresso al Museo Diocesano, dove si pensa di conservarla».
(fonte Repubblica Palermo – foto Chiara Arnone)