Hanno manifestazioni davanti alla sede dell’Inps di Palermo per chiedere gli arretrati della cassa integrazione.
Sono gli operai dell’Ati Group, Emar ed Ediltecna, le aziende del gruppo confiscato a Michele Aiello, l’imprenditore della clinica villa Santa Teresa.
I lavoratori del ramo edili, non hanno ricevuto ancora l’importo della cassa integrazione di gennaio, febbraio e marzo. Sono giunti a Palermo in treno e si sono spostati in via Laurana, sede dell’Inps, a piedi per protesta.
“Non abbiamo nemmeno -dicono- i soldi per pagare il biglietto dell’autobus o della metropolitana”.
Ci sarebbe stata anche qualche frizione con le forze di polizia perché non volevano salire sulla metropolitana senza pagare il biglietto. Poi hanno deciso di andare a piedi.
Raccontano che sono a corto di liquidità da 8 mesi.
“L’unica valvola per loro è la cassa integrazione. Ma la commissione edilizia dell’Inps non ha ancora neanche esaminato le pratiche -dichiara Franco Macaluso della Fillea Cgil di Palermo- Chiediamo all’Inps di fare presto una verifica, a tutela delle richieste di cassa integrazione ordinaria per crisi. E una commissione straordinaria, per procedere alla liquidazione”. La Fillea chiede di fare in fretta anche per superare una disparità di trattamento: all’interno dell’ex gruppo Aiello di Bagheria il comparto metalmeccanico ha già ricevuto l’erogazione della cassa integrazione, la cui pratica è stata esitata regolarmente dalla commissione industria dell’Inps. “Se non si liquidano subito le risorse, si tradisce il motivo per cui nascono gli ammortizzatori sociali -aggiunge Macaluso- Gli ammortizzatori servono per garantire ai lavoratori la gestione della quotidianità”.