La polizia di Palermo sta dando esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare a carico di 3 funzionari pubblici che devono rispondere dei reati di concussione e di induzione indebita a dare o promettere utilità. Due di essi sono accusati di avere percepito da un noto imprenditore agrigentino diverse tangenti per evitare “intoppi” nello svolgimento dei lavori relativi ad un appalto di 26 milioni di euro bandito dal Corpo forestale della Regione.
Tra gli arrestati, in relazione ad un altro progetto imprenditoriale, figura il presidente di RFI (Rete Ferroviaria Italiana), Dario Lo Bosco, nonché Presidente dell’Azienda Siciliana Trasporti (AST) ed Ex Commissario Straordinario della Camera di Commercio di Catania.
La polizia controllando la borsa dell’imprenditore avrebbe trovato un elenco con nomi, cifre e date che sarebbero i riferimenti delle tangenti pagate nell’ambito della costruzione delle torrette antincendio in diversi punti della regione. L’imprenditore starebbe collaborando con gli inquirenti.
Nei giorni scorsi Lo Bosco aveva smentito “categoricamente le voci che con stupore ha appreso su un eventuale interessamento, non si capisce a quale titolo, in un inchiesta della Procura della Repubblica di Palermo su presunte tangenti per appalti relativi a torrette antincendio, di cui non conosce assolutamente nulla”.
I particolari dell’operazione “Black list” verranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle 11 alla presenza del procuratore della Repubblica, Francesco Lo Voi, del procuratore aggiunto, Bernardo Petralia, del questore di Palermo, Guido Longo e del dirigente della Squadra Mobile, Rodolfo Ruperti. Gli investigatori della Squadra Mobile di Palermo stanno effettuando numerose perquisizioni domiciliari a carico di altri indagati nel medesimo procedimento penale. Alcuni di essi ricoprono importanti cariche pubbliche.