Gli agenti del Commissariato Zisa-Borgo Nuovo di Palermo hanno denunciato in stato di libertà per truffa, cinque palermitani e due napoletani: C.I.G., palermitana di 59 anni, C.S., palermitana di 32 anni, G.A., palermitano di 21 anni, M.A.M., palermitana di 22 anni, C.M., palermitano di 33 anni, A.A., napoletano di 38 anni e P. G. napoletano di 41 anni. A fare partire l’indagine è stata la titolare di un negozio ‘compro oro’. La donna ha raccontato che presso i suoi due punti vendita, uno gestito da lei e l’altro da una collaboratrice si erano presentate due donne che avevano venduto oggetti inizialmente considerati in oro, ma che a seguito di un accurato controllo tecnico si erano rilevati dei falsi, composti solamente in superficie da una spessa placcatura in oro mentre all’interno erano di rame.
I poliziotti grazie alle copie dei documenti che le stesse avevano consegnato alla titolare del negozio hanno rintracciato le due donne che sono riconosciute dalle vittime.Le due donne con lo stesso ” modus operandi ” si sono presentate presso gli esercizi commerciali con l’intenzione di vendere degli oggetti in oro. A un controllo effettuato dal negoziante gli stessi sono risultati effettivamente composti dal metallo prezioso, ma di oro ve ne era solo una placcatura mentre all’interno era composto presumibilmente da rame. Detta placcatura consentiva, al reagente usato dalla titolare di segnalare che si trattava di oro, per cui veniva acquistato al prezzo corrente.
Ieri mattina la scena si è ripetuta: nei due stessi punti vendita si sono presentati alcune persone che volevano vendere alcuni oggetti in oro che, ad un immediato controllo, unitamente all’attenzione maggiormente posta in essere a seguito dei precedenti episodi di truffa ai loro danni, hanno portato i gestori dei due negozi ad accorgersi che gli oggetti erano falsi. Così è statao chiamato il 113. I poliziotti hanno sequestrato gli oggetti posti in vendita e hanno accompagnato i fermati presso gli uffici del Commissariato per gli ulteriori approfondimenti. Si è constatao che le persone che si erano presentate presso il negozio risultano essere due coniugi, rispettivamente G. A. e M. A. M..