Il tribunale di Palermo ha condannato per peculato, a 6 anni e 6 mesi, l’ex presidente del gruppo misto dell’Ars ed ex direttore generale della Fondazione Federico II, Alberto Acierno. Era accusato di essersi appropriato di fondi – circa 150 mila euro – dell’Assemblea Regionale e della fondazione.
Il collegio, presieduto da Vittorio Alcamo, ha anche condannato Acierno all’interdizione perpetua dai pubblici uffici e a risarcire 102 mila euro alla fondazione e 42 mila all’Ars che erano rappresentati dall’avvocato Enrico Sanseverino.
Inoltre il tribunale ha trasmesso gli atti alla Procura perché valuti se l’imputato, che aveva raccontato durante l’esame di false fatture inserite nella contabilità della Fondazione, abbia commesso il reato di calunnia nei confronti dell’ex presidente dell’Ars Gianfranco Micciché, che era presidente della Federico II, e dell’ex direttore amministrativo Rosaria Razzete. La vicenda giudiziaria di Acierno ha inizio nel 2009, quando l’ex deputato finisce ai domiciliari a seguito di un’inchiesta delle Fiamme Gialle. La procura – le indagini sono state coordinate dal pm Sergio Demontis – ipotizza che l’allora parlamentare regionale si sarebbe indebitamente appropriato di denaro della Fondazione, utilizzando per scopi strettamente personali della carte di credito a lui concesse in uso per fini istituzionali e prelevando somme dalla cassa della Federico II. Inoltre, per gli inquirenti, Acierno avrebbe intascato parte dei fondi assegnati al Gruppo Misto da lui presieduto. In tutto 150 mila euro.
Nel 2010 l’ex deputato prova a patteggiare, con l’accordo del pm, una pena di due anni e due mesi che il gup Vittorio Anania non ritiene congrua. Da qui il processo conclusosi con la condanna. (gds.it)