Aveva posteggiato la macchina irregolarmente nel piazzale di fronte a Villa Sofia: appena ha visto la multa si è scagliato contro il vigile e l’ha colpito con un pugno. Risultato: Gaetano Giudice, di 44 anni, residente a Misilmeri, è stato bloccato e condotto alla caserma di via Dogali, dopodiché, su disposizione dell’autorità giudiziaria, è finito agli arresti domiciliari e oggi sarà giudicato per direttissima. Dovrà rispondere di resistenza, oltraggio e lesioni semplici. Il vigile di 48 anni è stato costretto a ricorrere alle cure dei medici del vicino pronto soccorso di Villa Sofia: guarirà in sette giorni.
L’episodio è avvenuto ieri mattina quando nel piazzale davanti all’ospedale sono arrivate due pattuglie della polizia municipale pesche c’erano numerose auto in sosta selvaggia. Immediatamente gli agenti sono entrati in azione e hanno cominciato ad annotare tutti i numeri di targa delle macchine posteggiate irregolarmente. Secondo quanto riferiscono dal comando di via Dogali, all’improvviso sono arrivati diversi proprietari delle auto finite nel mirino dei vigili e hanno in pratica accerchiato gli agenti. Fra loro c’era anche Gaetano Giudice che si è scagliato contro uno dei vigili sferrandogli un pugno. Sono stati attimi drammatici: mentre gli altri automobilisti si sono dileguati, i colleghi dell’agente colpito hanno bloccato l’aggressore e lo hanno condotto al comando di via Dogali per essere identificato. È stato quindi avvisato il magistrato di turno che ne ha disposto gli arresti domiciliari e oggi sarà giudicato per direttissima.
È il terzo episodio di aggressioni ad agenti della polizia municipale in meno di due mesi. Aggressioni avvenute tutte nello stesso posto, il piazzale davanti a Villa Sofia. Il primo era avvenuto alla fine di luglio, quella volta era stato un posteggiatore abusivo ad andare in escandescenza e, dopo avere minacciato gli agenti che lo avevano multato per l’attività illecita svolta, aveva preso a calci e pugni la loro macchina di servizio. Un vigile era finito pure in ospedale, giudicato anche in quel caso guaribile in sette giorni. (gds.it)