L’Italia ha vinto un’altra medaglia d’oro, alle olimpiadi di Londra, grazie alla scherma, dove la squadra del fioretto maschile ha trionfato.
L’ennesimo sogno è di quattro moschettieri d’oro: Andrea Cassarà, Andrea Baldini Giorgio Avola e Valerio Aspromonte. Eccoli, otto anni dopo Atene, baldanzosi, sicuri, ‘cattivi’ al punto giusto e sicuri del fatto loro. Fino al gradio più altro del podio, per il sesto oro azzurro ai Giochi londinesi, di cui tre dalla pedana. E’ un’Italia da doppietta – dopo le azzurre anche i loro colleghi uomini – quella che vince la medaglia più pregiata. Il fioretto a squadre si chiude con una finale sofferta, soffertissima, in un epilogo palpitante stoccata dopo stoccata contro la ‘sorpresissima’ Giappone e dopo aver battuto via via Gran Bretagna prima (45-40) e gli Stati Uniti poi (45-24).
La scherma italiana non è solo dream team, ma la Scuola per eccellenza dove al mito di Valentina Vezzali, delle olimpioniche Elisa Di Francisca e Arianna Errigo – vere stelle di Londra 2012 – del risorto Aldo Montano, della sorpresa Diego Occhuzzi si affiancano oggi anche questi quattro guasconi anni ’80 (Avola, classe ’89, il più giovane, Cassarà, ’84, il piu’ navigato) che portano la disciplina per eccellenza della noble art sul gradino più alto dei Giochi. I 4 moschettieri d’Italia – geograficamente abbracciano tutta la penisola, da Brescia a Ragusa, passando per Livorno e Roma – hanno vinto perpetuando l’epopea dei Cerioni, oggi ct azzurro al passo d’addio (“ma se la Vezzali mi chiede di continuare ad allenarla, lo faccio volentieri…), dei Numa, dei Sanzo. (ansa.it)