Non abbiamo vinto ed anzi la sconfitta è stata forse troppo larga.
Il paese comunque ha deciso liberamente e serenamente chi dovrà guidarlo.
Si apre una nuova stagione d’impegno politico, che vista con gli occhi dell’uomo di sinistra, segretario del partito democratico, guarda purtroppo allo scenario locale come a quello configuratosi a livello nazionale. Ma qui nel quadro civico appena costruito, la situazione gode per fortuna di un dinamismo migliore.
Qualcuno mi ha rimproverato in queste ore il ritiro da candidato a Sindaco, ma io debbo dire non sono affatto pentito della scelta. Essere stato il primo degli eletti di questo schieramento, dopo aver fatto rientro da poco nel mio paese è stata una grande soddisfazione ma al tempo stesso mi investe di grande responsabilità per la costruzione di una reale alternativa.
Un impegno a cui siamo stati chiamati, quello della minoranza/opposizione che cercheremo di assolvere superando la rilettura di un voto anomalo in alcuni suoi dati (preferenze abnormi) ed in linea invece con le tendenziali riconferme dei sindaci uscenti.
Anomalie da approfondire nello stretto rapporto con lo stato di salute della nostra Democrazia. La politica che in questi anni è stata debolissima, la socialità e l’associazionismo totalmente assenti o rifugiata dentro la Torre al soldo del Sindaco, hanno creato una disaffezione assoluta difficile da scardinare e ribaltare. La nostra azione politica ed I social hanno avuto il merito di far conoscere il nostro messaggio ed il nostro candidato a Sindaco, ma non siamo riusciti lo stesso a far penetrare il nostro progetto. A questa domanda daremo risposte nel tempo,
Ad oggi sono apparsi chiari alcuni elementi di analisi sia sul fronte dei vincitori che su quello del Cambiamento. In modo diretto, vorrei dire che: 1) Scalfire un potere clientelare strutturato e vasto, in un paese con un forte bisogno lavorativo e con un elenco della spesa personalizzato per capi elettori è molto difficile. 2) Controvertire la narrazione di un vittimismo giudiziario, innestata nel tempo su un paese a bassa sensibilità istituzionale è ancora più difficile. Dal canto nostro, per il cambiamento, la proposta di alternativa ha avuto un tempo troppo ristretto per strutturare una narrazione del cambiamento possibile basata sul programma e la nostra bella squadra. Auguro all’amministrazione Di Giacinto e ai nuovi consiglieri eletti al suo fianco di migliorarsi e tentare comunque di cambiare il paese.
Alla mia squadra, ed a tutti i 16 splendidi candidati ed ai loro tanti sostenitori chiedo di continuare nella sfida della partecipazione e dell’impegno per dare un contributo di proposte vere per la crescita di questo paese. Un Grazie sentito a Pippo Pinello per la convinta spinta consegnataci ed a tutto lo staff, per il gran lavoro svolto nel breve periodo. Sono convinto che insieme alle consigliere elette Liga, La Spisa e Russo, ed a Pippo Pinello sapremo interpretare al meglio il compito assegnatoci, guardando costantemente ad un rapporto diretto con il paese la sua gente e i suoi tanti bisogni.