Per Cosimo D’Amato, il pescatore di Santa Flavia accusato di aver fornito l’esplosivo per gli attentati mafiosi di Firenze, Roma e Milano, “chiediamo un processo per strage a tutti gli effetti, come fu per tutti coloro che si occuparono di esplosivo per la strage di via dei Georgofili e se la prova penale per strage sara’ ricostruita in aula, Cosimo D’Amato sia condannato all’ergastolo per strage terroristica eversiva, a regime di 41 bis”.
Lo afferma, in una nota, l’Associazione tra i familiari delle vittime di via dei Georgofili dopo che l’avvocato di D’Amato ha annunciato che il suo assistito chiederà di essere giudicato con rito abbreviato.
“Non abbiamo mai digerito bene il ‘rito abbreviato’ per i mafiosi rei di strage o per concorso in strage – spiega l’Associazione -. Lo abbiamo già ampiamente contestato ai tempi che si tentò di annullare l’ergastolo a Riina e compagni per le stragi del 1993″. “Come mai sarà possibile tollerare – aggiunge l’Associazione – un rito abbreviato, per un soggetto appartenente a ‘Cosa nostra’ che con la sua barca ha gestito l’esplosivo che massacrato i nostri figli? Si provveda quindi a rimediare all’errore in corso con un decreto, come fu fatto ai tempi dell’ignobile tentativo di abolire l’ergastolo e il 14 bis a Riina , i fratelli Graviano e quant’altro nel 2001″. (blogsicilia.it)