Hanno fatto scena muta durante l’interrogatorio, al Tribunale di Termini Imerese, i due nordafricani: Guy Morel Diehi, 23 anni e Toumani Soukouna, 28 anni, ritenuti gli autori materiali dell’omicidio di Angela Maria Corona (nella foto), il cui corpo è stato ritrovato all’interno di un sacco nero, nelle campagne fra Bagheria e Casteldaccia.Il corpo era dilaniato dai cani. I vigili del fuoco hanno trovato solo una parte del corpo.
Ad avere assoldato i due nordafricani sarebbe stata la nipote Maria Francesca Castronovo, 39 anni, che ha confessato tutto.
E intanto vengono fuori altri raccapriccianti particolari sulla fine che ha fatto la donna. Pare che uno dei due autori dell’omicidio, avrebbe filmato le fasi dello strangolamento con il telefonino.
L’omicidio sarebbe avvenuto nella casa di via San Fratello a Bagheria, nel centro storico della città.
Dopo avere strangolato la donna, avrebbero messo il corpo in un sacco nero e gettato in un dirupo fra Bagheria e Casteldaccia.
Maria Francesca Castronovo nella sua lunga confessione avrebbe detto di essere profondamente pentita e che meritava la morte. Per questo motivo aveva deciso di suicidarsi facendosi saltare in aria con una bombola del gas, all’interno della sua auto, ritrovata nei pressi del cimitero.
La donna è stata salvata dal fidanzato accorso sul posto.
Maria Castronovo è stata condotta al Civico di Palermo nel reparto grandi ustioni.
Gli autori dell’omicidio.
Uno si fa chiamare “Guizzo”, l’altro “Pietro”.
Indagano il pubblico ministero Daniele Di Maggio della Procura di Termini Imerese. Gli arresti sono stati operati dai carabinieri della compagnai di Bagheria.
La donna ha confessato di avere assoldato i due. Alla base della decisione di ucciderla ci sarebbero i rapporti tesi con la zia.
Maria Castronovo ha detto di avere subito tantissime angherie. La zia l’avrebbe costretta a mangiare scarafaggi, e avrebbe inoltre spruzzato dello sgrassatore sugli occhi di uno dei due zii della Castronovo, di cui lei era tutrice legale.
L’uomo è anche fratellastro della vittima.
I militari della compagnia di Bagheria, hanno messo sotto intercettazione i telefonini dei protagonisti.
Le intercettazioni.
È stata registrata una conversazione fra Guy Morel Diehi e la madre: “… hanno trovato qualcosa nella mia mano… mi dicono che io sono stato complice di un omicidio che ha ucciso una donna”. L’ivoriano sminuiva il suo ruolo: “… stavamo andando a lavorare, lei mi ha chiamato dicendomi di venire ad aiutarla, non sapevo di che cosa si trattasse… non l’ho uccisa la donna… mi ha detto che se l’avessi aiutata mi avrebbe dato dei soldi siccome io avevo bisogno di soldi ho accettato ma non sapevo di che tipo di aiuto si trattasse… non sapevo ma c’era qualcuno dentro un sacchetto io non lo sapevo”.
L’uomon avrebbe detto: “… stavo passando e lei mi ha chiamato per aiutarla dicendomi di venire assieme a lei a casa sua per fare scendere qualcosa invece era una anziana donna che era dentro un sacchetto.. io ho portato dentro la sua macchina e mi ha chiesto se conoscevo un posto dove buttare io ho risposto che ero venuto solo per lavorare e non avevo idea”.
Il 16 aprile, alle 23:51, mentre si trovava in caserma, Diehi ha chiamato Soukouna: “… attualmente sono qui e parlo con te in modo molto intelligente perché so che il mio telefono è attualmente intercettato. Per questo parlo in nouchi (un dialetto ivoriano)… devi andare subito a casa mia e fai un segno a mia sorella dicendole che vuoi entrare dentro casa”.
Parlava di “soldi ben nascosti dentro un sacco blu assieme a delle scarpe sono qui a Bagheria dentro alla caserma Bagheria”. I carabinieri hanno trovato e sequestrato 17 mila euro nella casa dove viveva nel rione Ballarò. Maria Castronovo in un primo momento aveva confessato di avere pagato i killer con 15.500 euro, poi davanti al gip di Termini Imerese ha parlato di cento mila euro. Che è la stessa cifra di cui discutevano madre e figlio nella conversazione intercettata. Non tutti i soldi, dunque, sono stati recuperati.
Maria Castronovo ha riferito che mentre i due strangolavano la zia all’interno della casa al civico 1 di via San Fratello a Bagheria, Diehi filmava la scena con il telefonino. Del cellulare, al momento non c’è traccia, e non è quello che è stato trovato e sequestrato all’ivoriano.