Martino Grasso nel suo libro “Bagheria fra mostri e viaggiatori” – resoconti dei diari di viaggio dal 1700 al 1900 appena pubblicato dalle Edizioni Plumelia, ha registrato l’intero universo di viaggiatori transitato per Bagheria in quegli anni, Non è stata impresa facile.
L’autore ha dovuto documentarsi visitando le maggiori biblioteche italiane, francesi e tedesche. Ne è seguito un lavoro di traduzione dei testi stranieri e una attenta comparazione fra gli stessi. Oggi possiamo dire che la bibliografia sulla nostra cittadina ha acquistato un tassello fondamentale per la conoscenza delle origini del nostro monumento più rappresentativo: villa Palagonia e i suoi famosi mostri.
Su tale monumento; negli anni si è scritto molto, sia in libri che in riviste e giornali, ma le testimonianze dei primi viaggiatori del sette-ottocento sono fondamentali per conoscerlo nella sua integrità, dal momento che negli anni lo stesso ha subito mutilazioni e trasformazioni che hanno ridimensionato il suo enorme valore estetico.
Martino Grasso, mettendo a frutto la sua esperienza di scrittore e di giornalista, ha registrato ed elaborato tutto il materiale raccolto, producendo un libro d’indiscusso valore storico ed estetico ad un tempo.
Il volume si avvale di un apparato critico che introduce egregiamente alla sua lettura: una introduzione, un elenco dei viaggiatori con notizie sul loro conta. Completano la documentazione molte incisioni in bianco e nero- e a colori, efficaci per illustrare i vari testi: pittoresca l’immagine di viaggiatori a dorso di mulo che attraversano le impervie trazzere dell’epoca. Risultano validissimi i ritratti a colori dei più famosi viaggiatori. Il libro di Martino Grasso diventa da oggi un documento insostituibile per la conoscenza della Bagheria del sette-ottocento.