Nel cuore pulsante della città di Bagheria, si inserisce nell’ambito dell’attività culturali promosse dal Centro Studi “Angelo Fiore” l’iniziativa “L’identità culturale di Bagheria” curata dal Museum di Ezio Pagano. Una mostra d’arte a tutto tondo, che ha visto la presenza di cinque personalità illustri bagheresi: il poeta Ignazio Buttitta, la cui poesia dialettale ha girato il mondo; il pittore Renato Guttuso, eminenza del neorealismo e icona del Novecento; il pittore contemporaneo Salvatore Provino, primo occidentale al Museo Nazionale di Pechino; il fotografo e scrittore Ferdinando Scianna, dell’Agenzia Magnum di New York;il regista Giuseppe Tornatore, Premio Oscar apprezzato in tutto il mondo.
La mostra si è inaugurata con una conferenza avvenuta l’8 Luglio 2023 all’interno di Palazzo Galletti – Inguaggiato di Bagheria, dove è fruibile l’esposizione delle opere fino al 29 Luglio 2023.
La conferenza è stata un’occasione per riflettere su aspetti connessi all’arte, ma soprattutto sull’Identità di una comunità strettamente legata al territorio.
Franco Lo Piparo, Professore Emerito dell’Università di Palermo, ha aperto la conferenza con un intervento dal titolo “Bagheria, borgo continentale”, esplicando aspetti salienti riferiti al contesto storico-culturale, a partire dalla nascita delle ville caratteristiche di Baarìa.
Lo stesso solleva la riflessione di come un territorio così circoscritto abbia partorito un numero cosi importante di artisti, concentrati in una sola città. Si evince, pertanto, il modo in cui Bagheria si pone così influente, come una vera e propria città d’arte che si caratterizza non solo come madre e culla delle grandi personalità, ma per sua storia culturale all’interno del panorama moderno.
L’intervento del Professore Maurizio Padovano verteva, invece, sul significato profondo di come si traccia il concetto d’identità, interrogandosi su dove collochiamo le nostre radici, facendo un chiaro riferimento al filosofo Cicerone. La radice è una metafora che, come tale, secondo il filosofo romano, ci permette di vedere le cose che non hanno corpo, che si limitano ad essere soltanto edifici retorici senza alcun nesso con la realtà. Il termine identità è molto complesso. Come suggerisce il Professore Padovano, valutiamo un albero dai suoi frutti e non semplicemente dalle radici.
Le sale della mostra sono suddivise in cinque stanze, dove vengono esposte le opere d’arte dei suddetti artisti, ognuno con uno spazio dedicato. Un progetto ricercato ed originale, un ambiente espositivo che, per la prima volta, sposa diverse sfumature dell’arte: poesia, fotografia, cinema e pittura.
Punto focale, che pone questa mostra come un’occasione privilegiata, è la presenza del pittore Salvatore Provino, anch’egli partecipe alla conferenza, il quale da poco ha compiuto ottant’anni. Ricordiamo che l’artista è molto conosciuto e apprezzato nella cittadina bagherese per la monumentale scultura “Maternità Iperbolica”, donata al Comune, e per l’opera pittorica che sovrasta gli scanni del Consiglio Comunale di Bagheria. Sono presenti, inoltre, suoi capolavori nel museo di Villa Cattolica e all’interno del Museum di Ezio Pagano.
La mostra e la conferenza sono documentate da un volume della collana “I tascabili dell’arte” di Ezio Pagano, che si pone come catalogo dell’esposizione.
La conferenza ha avuto un riscontro positivo da parte della comunità, vista l’elevata affluenza.
È stata, tuttavia, rilevata la mancata partecipazione dell’Amministrazione Comunale.
La foto di copertina: il prof. Franco Lo Piparo e il prof. Maurizio Padovano
Le altre foto: un’opera di Renato Guttuso e l’intervento di apertura di Pino Pagano, presidente del Centro studi Angelo Fiore.