di Nicolò Benfante
Provo motivo di orgoglio nell’apprendere, come pubblicato sul quotidiano on-line (la Voce di Bagheria) del 19/Gennaio/2015, che “il TAR accoglie il ricorso dei 38 genitori dei bambini disabili sull’assistenza personale”
Signor Sindaco, non volevano essere questi i miei motivi di inorgoglimento, a quello so provvedere personalmente e, scusi la presunzione, anche bene.
Sono stato impegnato in attività professionali che mi hanno tenuto distante dal commentare personalmente alcune vicende del suo percorso amministrativo, ma non posso esimermi da commentare questa vicenda.
Mi dispiace dover deludere i Suoi diversi attivisti e simpatizzanti che hanno commentato il mio ultimo articolo pubblicato su questo quotidiano dal Titolo “I Servizi Indispensabili”, altresì, giova ricordare un passo di quanto scritto: ” Non sto a ricordarLe il significato di “beni e servizi essenziali”, ma tecnicamente non è piacevole, Signor Sindaco, apprendere dai genitori che ti incontrano per strada, il disagio che quest’amministrazione provoca nel non riuscire a mantenere e garantire la gestione di questo servizio (da 2 ore a 4 ore al giorno e comunque sempre inferiore al minimo garantito) perché impossibilitato a reperire le risorse idonee; causando disagio alle famiglie e quanti necessitano di tale fabbisogno giornaliero quale ausilio e sostentamento per il vivere quotidiano.
Penso che il problema del reperimento risorse sia da ricercare in ambiti diversi ed oserei affermare tecnici.
Ricordo a me stesso e conseguentemente a Lei, Signor Sindaco, che il diritto alla persona è costituzionalmente tutelato e rientra tra gli aspetti primari volti a garantire “il godimento dei diritti alla vita, alla salute, alla libertà ed alla sicurezza, alla libertà di circolazione, all’assistenza e previdenza sociale, all’istruzione ed alla libertà di comunicazione”.
Non sto qua a richiamare il riferimento normativo contenuto nella Legge 12 Giugno 1990 n° 146 che Lei, sicuramente, ben conosce”.
Ebbene, a questo punto che dire?
Mi domando, occorreva adire al Tar per avere ragione su un problema di coscienza?
Eppure è bene precisare che – ai sensi dell’articolo 244 del Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali – si ha stato di dissesto finanziario se l’ente non può garantire l’assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili.
Adesso, penso sia ancora più arduo, poter dimostrare che pur essendo l’ente in dissesto finanziario e, non potendo reperire le risorse per garantire il minimo di un servizio su beni e servizi essenziali, dovuto ope legis, l’Amministrazione riesca, invece, a reperire le somme per dare un incarico ad un Avvocato per difendere l’ente dalle scadenze giudiziarie incombenti.
Sono parimenti certo che l’incarico affidato all’Avvocato, è stato preceduto da tutte le pezze giustificative idonee ed atte a dimostrare l’iter procedurale dell’impegno accantonato, previsto per un ente in dissesto.
Questo è Amministrare!
Ho preso, altresì, atto che le finanze dell’ente sono accresciute notevolmente grazie ai notevoli risparmi che avete adottato come ente oltre ai tagli alle spese; per questo posso solo ringraziarVi come cittadino per il responsabile ed arduo compito intrapreso.
D’altronde sono anche ben conscio, nel constatare che il dissesto finanziario di un ente provoca un tumulto/disastro per le condizioni finanziarie del nostro paese allungando ulteriormente il periodo di sacrifici e responsabilità per tutti i cittadini.
Signor Sindaco, certamente, lungi da me pensare:
quali possono essere gli interessi passivi che vengono pagati dall’Ente essendo in anticipazione finanziaria;
quali sono le condizioni di tutti i fondi vincolati in tesoreria che al 31/12/2014 dovevano essere ricoperti;
quali sono i capitoli o meglio gli interventi di bilancio previsti per le entrate correnti che garantiscono un siffatto incremento finanziario dal momento che non abbiamo bilanci a partire dal 2013;
Un inciso, ricordo a me stesso, che la scadenza del nuovo bilancio di previsione 2015, a meno di eventuale proroga, è prevista per il 31/Marzo/2015.
Ma di tutto questo avremo contezza nelle singole adunanze pubbliche mensili, e con dati alla mano sbalordirà tutti, ma proprio tutti.
E che dire del bilancio rifiuti, l’anno 2014 appena trascorso, si è chiuso in perdita o meglio i costi sono stati superiori ai ricavi.
Ma le note vicende di cui siamo a conoscenza, non hanno permesso, né di garantire la raccolta differenziata (stendiamo un pietoso velo) nè garantire quel lungimirante percorso su un piano rifiuti che, come da Lei proferito in campagna elettorale, doveva apportare enormi benefici, ”il rifiuto per noi è un ricavo”
Ne sono certo, occorre sapere in quale bilancio.
Oppure approvare una TARI ILLEGITTIMA, attraverso un costo del servizio di raccolta rifiuti senza sapere qual è il vero costo del servizio o come è stato determinato dal momento che nessun piano economico finanziario è stato previsto;
Ma al peggio non c’è mai fine!
E come per incanto tira fuori dal cilindro l’ultima novità assoluta in tema di rifiuti.
GE.CO SpA, la soluzione. Una BUFALA, aggiungo. Lei è un mito.
La invito a leggere quanto disposto dalla Legge di stabilità 2015 al comma 609 e dopo aver studiato attentamente, potremmo forse discutere di società partecipate.
Ad oggi, sono trascorsi diversi mesi, eppure da quanto letto, colto, sentito ed appreso, le sue diversità di opinioni, le interpretazioni, le decisioni intraprese, non trovano largo consenso generale tra la gente, eccetto all’interno del suo movimento sia chiaro; trovarsi in una situazione tale non è piacevole per chi politicamente è consapevole di “Forse” sapere e volere amministrare a qualunque costo.
E’ giusto provare, ma purtroppo, ancora oggi, Signor Sindaco, non intravedo la “Cura” di quel risanamento intrapreso.
Come avevo già scritto in precedenti articoli, mi rendo sempre più conto Signor Sindaco, che durante questo Suo breve periodo amministrativo, abbiamo assistito a dei cambiamenti in corso d’opera per meri e propri fallimenti a carico del suo staff, ad oggi la “Smeritocrazia” e “l’incompetenza “ sono la Sua chiave di volta di quel passaggio che genera incertezza ed impoverimento sociale e culturale.
Se queste è l’intendimento del suo continuo e immutevole percorso amministrativo, accompagnato da enormi contraddizioni al suo modus operandi senza alcuna programmazione economica-finanziaria, dell’arte di arrangiarsi per vivere il quotidiano, del domani si vedrà, del confronto nessuna collaborazione, penso che difficilmente potrà ritrovare la strada del cambiamento ed allora …
Questa volta lascio a Lei la decisione.