Se l’arte va in “menopausa” non è più arte!
Sono tante le persone che almeno una volta nella vita prendono pennelli e colori e si mettono a dipingere; gran parte di costoro si considerano artisti e questo genera confusione.
Questo concetto di arte in “menopausa” chiarisce in parte questa confusione; inoltre è applicabile a tutti, dai più importanti pittori internazionali agli esordienti.
In effetti gli artisti sono un numero ridottissimo, in più non esistono artisti la cui totale produzione possa considerarsi Arte e se esistono sono così rari da essere paragonati agli alieni.
Infatti, quando un pittore crea un’opera d’arte è come una donna nell’atto del concepimento o uno scienziato che corona la sua ricerca con l’invenzione; solo in questi specifici casi si è portatori di emozioni.
Quando un pittore invece produce semplice pittura con la solo qualità della bellezza, questa non è arte, perché non trasmette emozioni.
Chiarita la differenza tra arte e semplice pittura, si potrà affrontare la lettura dell’opera con più consapevolezza, sempre che si abbiamo gli “strumenti” per farlo (bagaglio culturale, bagaglio visivo, sensibilità e intuito) e nel caso si tratterà d’arte sarà una lettura soggettività, mentre se si tratterà di semplice pittura, sarà una lettura oggettiva.
Questo perché nell’opera d’arte va contemplata l’emozione, ch’è diversa da fruitore a fruitore e pertanto soggettiva. Mentre nell’opera di semplice pittura, non c’è emozione, bensì compiacimento, quindi non essendoci nulla da decodificare, il significato sarà più o meno uguale per tutti, pertanto oggettivo.
Purtroppo non tutti sono in grado di apprezzare la differenza tra arte e semplice pittura e tra lettura soggettiva e lettura oggettiva, io posso solo assicurare che le differenze ci sono e sono tante.
Provate, se ne avete voglia, a fare un giro tra i dipinti di casa vostra e noterete di avere tanti bei dipinti e poche emozioni. Buona arte a tutti.