In un’affollata conferenza stampa, il procuratore di Termini Imerese Ambrogio Cartosio, ha chiarito alcuni aspetti sulla vicenda del veliero affondato lunedì sera al largo di Porticello, in cui sono morte sette persone.
Il procuratore ha sottolineato che tutti coloro che sono intervenuti hanno lavorato con coraggio e professionalità eccezionali, compiendo azioni per niente facili, scendendo a 50 metri di profondità.
Cartosio ha comunicato che la Procura ha aperto un fascicolo nei confronti di ignoti ipotizzando i reati di naufragio colposo e omicidio colposo plurimo.
“Siamo alla fase iniziale delle indagini -ha detto-, gli sviluppi sono imprevedibili. Non escludiamo nulla. Uno sviluppo serio delle indagini sarà imperniato sul recupero del relitto. Potrebbe anche verificarsi l’iscrizione di alcune persone sul registro degli indagati prima del recupero del relitto”.
Il sostituto procuratore Raffaele Cammarano ha detto che scatola nera ha precisato che “non abbiamo certezza dell’esistenza di una scatola nera. Per averne sicurezza è necessario effettuare degli accertamenti all’interno del relitto che in questo momento sarebbero molto pericolosi. A questa domanda potremo rispondere soltanto quando sarà recuperato il relitto”.
Sono state anche chiarite le dinamiche del ritrovamento dei corpi.
E’ stato il Comandante dei provinciale dei vigili del fuoco, Girolamo Bentivoglio Fiandra a dare notizie in merito: “l’imbarcazione è affondata prima di poppa, poi si è adagiata sul fianco destro in fondo al mare. I malcapitati a bordo si sono rifugiati nelle cabine del lato sinistro, dove si erano formate le ultime bolle d’aria”. I primi cinque corpi sono stati trovati infatti “nella prima cabina del lato sinistro, il sesto nella terza dello stesso lato”.