La Sicilia è la prima Regione in Italia ad abolire le Province.
L’Assemblea regionale ha approvato un maxi-emendamento (Pd, Udc e Lista Crocetta) che cancella le elezioni e sostituisce i nove enti con liberi consorzi di comuni, come prevede lo statuto speciale, i cui componenti non saranno più eletti ma indicati dalle amministrazioni (elezione di secondo livello).
Il governatore Rosario Crocetta ha accolto il voto d’aula (25 sì, 28 no) con un applauso. A favore hanno votato anche i deputati grillini, che parlano di vittoria del ‘modello Sicilia’, rilanciando dunque l’alleanza, non formale ma sui contenuti, che piace tanto al loro leader Beppe Grillo. Contrario all’abolizione delle Province, il Pdl che puntava sul mantenimento degli enti e la riduzione dei costi. Dopo quattro ore, scandite da tentativi di ostruzionismo, l’Ars ha approvato con voto segreto il maxi-emendamento, scritto dalla maggioranza tenendo conto di alcune osservazioni fatte nei giorni scorsi dal commissario dello Stato. Il voto finale al testo è stato rinviato a domani pomeriggio, ma sarà una pura formalità.
La riforma prevede che entro il prossimo 31 dicembre il Parlamento approvi una nuova legge per regolamentare i liberi consorzi, prevedendo fin da ora però l’elezione di secondo livello dei componenti. Con l’abolizione degli enti provinciali il governo Crocetta calcola un risparmio di circa 50 milioni di euro.
“E’ la vittoria del governo e della maggioranza”, esulta il presidente Crocetta che apprezza l’atteggiamento dei deputati ‘5stelle’. E parla di “prima tappa della rivoluzione” e di “modello Sicilia”, schema rilanciato anche dai parlamentari grillini.
“L’abolizione delle Province era un punto del nostro programma, abbiamo rispettato l’impegno preso con i cittadini”, dice il capogruppo dei grillini all’Ars, Giancarlo Cancelleri. I grillini criticano l’atteggiamento in aula tenuto dai gruppi d’opposizione. (gds.it)