L’idea di aspettare che il virus si manifesti e che dopo la manifestazione si approfondisca l’indagine dei contatti e dell’ambiente che attornia il soggetto infetto sembra essere poco efficace nel contenimento dell’infezione virale. E’ sicuramente efficace per scovare i contagi provocati da quel “paziente 0” e per contenere i danni provocati da quel focolaio. Con questo progetto vorrei condividere con la Regione Sicilia questa proposta di studio epidemiologico sul coronavirus sul territorio siciliano che serve a diagnosticare precocemente gli infetti da coronavirus e a pianificare dei piani di contenimento delle infezioni in base alle zone contagiate.
Il problema reale che si deve affrontare è contenere la diffusione dell’infezione virale da coronavirus covid- 19. Questo sarebbe facile se tutte le infezioni fossero manifeste, ma come sappiamo dagli studi epidemiologici sulla città di Vò, dove è stata campionata in massa tutta la popolazione, non è cosi’, si è visto che il 50% degli infetti è asintomatico ed è impossibile rilevarlo se non con dei tamponi orofaringei che vengono esaminati in laboratorio. L’ideale sarebbe fare 5.000.000 di tamponi su tutta la popolazione siciliana e isolare tutti i contagiati, ma chiaramente è qualcosa di impossibile da realizzare. Si dovrebbe attuare un piano di studio epidemiologico di georeferenzazione/ geolocalizzazione di Coronavirus sul tutto il territorio, città per città. Il tempo scorre, ma non rilevo una pianificazione strategica di controllo dell’infezione asintomatica che secondo me è il motivo reale, che andrebbe risolto il prima possibile, per cui non si sta riuscendo a contenere la pandemia. La mia proposta non risolve il problema, ma secondo me aiuta a pianificare la strategia migliore per il controllo del terriotorio e di consegueza dell’infezione.
La soluzione sta nell’organizzazione di un piano epidemiologico regionale che permetterebbe di produrre una mappa di geolocalizzazione/ georeferenzazione di COD-19.
Lo studio serve ad accertare la distribuzione del virus sul territorio, a scovare gli infetti asintomatici che secondo me rappresentano la maggiore difficoltà nella lotta contro il virus e soprattutto a pianificare le strategie di contenimento dello stesso.
L’idea è quella di creare delle mappe settorializzate delle città siciliane. Ogni riquadro rappresenza una zona della città su cui verrà effettuata una campionatura casuale e periodica. Questa servirà a evidenziare eventuali casi asintomatici di infezioni da coronavirus cov 19 e permetterà di scovare il virus prima che si manifesti. La presenza del virus in quel riquadro (quartiere) perrmetterà alle autorità competenti di classificare quel quartiere come “quartiere rosso” dunque di attuare tutte le misure di contenimento, di approfondimento epidemiologico, di sanificazione e, se è il caso, di isolamento .
Questo studio avrebbe valenza epidemiologica statistica se si effettuasse una campionatura casuale di circa il 10% della popolazione (questo calcolo andrebbe fatto in base alle città che si vogliono sottoporre al controllo). Da questo studio potremmo capire meglio il comportamento di questo virus e come stanarlo prima che diventi pericoloso. Se questo fosse un sistema valido, potrebbe servire non solo alla Sicilia, ma potrebbe essere estesa a tutta l’italia.
Tempistiche e bilancio.
Per attuare questo piano strategico, saranno necessarie delle risorse per il prelievo e l’esame dei campioni, ma per pianificare il territorio potranno essere di aiuto le amministrazioni comunali che impiegano i propri lavoratori.
Questo piano potrebbe partire immediatamente con la stesura delle mappe territoriali e la disponibilità dei campioni.