Ho avuto modo di leggere il parere dell’organo di revisione sulla proposta di previsione 2015. Il parere formulato dal predetto organo, mi fa venire in mente l’immagine colorita e divertente delle tre scimmiette che utilizziamo con whatsapp “Non vedo – Non sento – Non parlo”.
L’espressione, a primo acchito, può sembrare allegorica, ma leggendo e rileggendo il predetto parere mi rendevo sempre più conto che il procedimento di approssimazione mi allontanava sempre più dal concetto di conoscenza pur sforzandomi sempre più di avvicinarmi e carpire la verità.
Non è un caso che ho scelto come titolo un ossimoro filosofico molto caro a Niccolò Cusano, “tanto più uno sarà dotto, quanto più si saprà ignorante” (De Docta ignorantia).
Il parere o meglio i pareri (due in uno) dell’organo sono equamente bilanciati, o per continuare nell’ossimoro similmente dissimili, o meglio favorevole e non favorevole.
Certo ci sarà una valida ragione per esprimere un parere nella fattispecie contraddittorio, anche se alla fine si analizza un “unicum” documento, quale appunto, il bilancio di previsione per l’anno 2015.
Ebbene riporto fedelmente, per conoscenza del lettore, il testo delle conclusioni: “l’organo di revisione:
– ha verificato che il bilancio è stato redatto nell’osservanza delle norme di Legge, dello statuto dell’ente, del regolamento di contabilità, dei principi previsti dall’articolo 162 del TUEL, dei postulati dei principi contabili degli enti locali e del principio contabile n. 1 degli enti locali;
– ha rilevato la coerenza interna, la congruità e l’attendibilità contabile delle previsioni di bilancio e dei programmi e progetti;
– ha rilevato la coerenza esterna ed in particolare la possibilità con le previsioni proposte di rispettare i limiti disposti per il patto di stabilità e delle norme relative al concorso degli enti locali alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica
ed esprime, pertanto,
• parere favorevole sulla proposta di bilancio di previsione 2015, 2016 e 2017 per ciò che concerne il rispetto della coerenza interna ed esterna;
• parere non favorevole sulla proposta di bilancio di previsione 2015, 2016 e 2017 in quanto i documenti allegati sono carenti rispetto a quanto previsto dalle normative vigenti e necessari per una corretta comprensione della gestione finanziaria e amministrativa dell’ente.
Inoltre rileva che il ritardo nella predisposizione del documento di programmazione ha determinato una gestione poco efficiente ed efficace delle risorse già scarse di cui dispone l’ente.
Il Collegio ritiene che il lungo protrarsi dei tempi nella predisposizione dello schema di bilancio, avvenuto solo alla fine del 2017, ha esposto a gravi rischi la normale attività di gestione dell’ente stesso. Gli anni 2015, 2016, e 2017, sono stati amministrati senza avere un riscontro ed una programmazione contabile, che scaturisce dal bilancio previsionale, necessaria ai fini della verifica dell’attendibilità delle entrate e congruità delle spese previste per l’esercizio 2015, 2016 e 2017, che il nuovo D.lgs. 118/2011, puntualmente richiede. Si riporta in merito la nota prot/E/REV n 122 del 31.10.2017 del Commissario ad Acta, dott. F. Riela, con la quale lo stesso sollecita l’immediata trasmissione alla G.C della proposta deliberativa relativa all’adozione dello schema di bilancio di previsione 2015/2017 rappresentando che “l’ulteriore protrarsi del ritardo rappresenta
elemento di grave pregiudizio per l’ente, stante che lo stesso non ha ancora adottato l’atto obbligatorio per legge cui è tenuto anche in forza delle disposizioni D.M. n 151878 del 04.08.2016”.
Quindi il Collegio esprime parere favorevole al rispetto della coerenza interna.
Bene, lascio a Voi lettori, trarre le dovute conseguenze; riporto fedelmente quanto riportato a pag. 16/35 della relazione dell’organo di revisione.
8. Verifica della coerenza interna
L’organo di revisione non ha potuto effettuare un controllo completo della coerenza dei documenti di programmazione in quanto non risultano gli strumenti di programmazione di mandato, relazione di inizio mandato, e i documenti di programmazione di settore, quale il Piano triennale delle OO.PP. Ritiene pertanto che gli obiettivi indicati nella relazione previsionale e programmatica e le previsioni annuali e pluriennali siano parzialmente coerenti con gli strumenti di programmazione di settore (programmazione fabbisogno del personale, piano alienazioni e valorizzazione patrimonio immobiliare ecc.).
8.1. Verifica adozione strumenti obbligatori di programmazione di settore e loro coerenza con le previsioni.
8.1.1. Programma triennale lavori pubblici
Il Collegio dei Revisori evidenzia la mancata predisposizione del programma triennale ed elenco annuale dei lavori pubblici di cui all’art. 128 del D.Lgs. 163/2006.
MOLTO GRAVE quanto evidenziato, in quanto rappresenta un atto propedeutico e programmatico del bilancio che deve essere deliberato ed adottato prima dell’approvazione del bilancio. La mancanza di siffatto programma determina un bilancio falso, non trasparente, non legittimo.
A mio modestissimo avviso il bilancio non potrebbe/dovrebbe essere discusso.
Confido nella vigilanza del Segretario Comunale, unico ed attento osservatore oltre che responsabile della trasparenza e legalità degli atti.
Speriamo bene !
Sul seguente punto, riporto fedelmente quanto rilevato dal parere dell’organo, (tralascio per brevità la formulazione del modello-dati), ma evidenzio la parte in grassetto che non concorda e stride con l’assenza del piano delle opere pubbliche.
9. Verifica della coerenza esterna
9.1. …………… L’apposito prospetto allegato al bilancio di previsione, per la parte relativa ai flussi di cassa, è stato elaborato dal settore finanziario in stretta collaborazione con il settore tecnico che ha indicato la tempistica dei pagamenti in base alla programmazione delle spese del titolo II, in quanto sono stati analizzati, per quanto riguarda la spesa, i pagamenti degli stati d’avanzamento di lavori già autorizzati nonché i pagamenti prevedibili sulle opere da realizzare negli anni 2015/2017, avendo riguardo al cronoprogramma dei lavori pubblici, nonché alle opere programmate in conto capitale e stanziate nel bilancio, ancorché non inserite nel programma opere pubbliche in quanto inferiori a euro. 100.000 di valore.
A conclusione, ho voluto rilevare e riportare alcuni degli aspetti, verosimilmente, salienti che a mio modesto avviso, rappresentano le contraddizioni effettuate da un organo, responsabilmente, deputato ad un controllo tecnico-contabile, indispensabile e determinante per l’operato di un consesso politico ai fini di una condizione necessaria per la valutazione di un documento programmatico di previsione dell’ex 2015.