Se si ascoltano persone di ottant’anni, è facile sentir dire loro: “Ai miei tempi tutte queste cose non c’erano.”
E’ vero. Ottant’anni fa da alcune strade non passava la fognatura. Davanti ad alcune case vi era ancora il pozzetto dove finivano rifiuti più o meno liquidi. L’acqua non raggiungeva tutte le case. Non tutti avevano il bagno. Le persone lavavano la faccia in una bacinella con l’acqua che veniva poi gettata in un pozzetto ( il cosiddetto buttatoio) sistemato sotto la cucina. Il bagno si faceva “a pezzi” in una grande bacinella.
Il telefono era un miraggio (si vedeva nei film) e la radio era un lusso per pochi.
La profonda crisi che oggi ha colpito (e continua a farlo) molti ceti sociali, mette a rischio la tenuta del moderno stile di vita, specialmente dei giovani.
Come fa una mamma oggi a dire ai figli che non può dare più i soldi per comprare la carica ai telefonini? Come fa a dire che non è possibile acquistare un computer? Come si fa a dire tutto questo ai giovani che attendono con spasmodica impazienza l’uscita del nuovo modello di computer tascabile?
Come fa una mamma a dire ai figli che non ha i soldi per acquistare capi di vestiario nuovi? I vecchi di ottant’anni parlano di pantaloni rattoppati e di cappotti rivoltati.
Immaginate i ragazzi di oggi alle prese con problemi del genere? Come si deve sentire oggi un uomo che perde il lavoro ed ha un paio di figli con aspettative di vita medio-alte? Per i vecchi di ottant’anni un ritorno all’antico non sarebbe un dramma: per i ragazzi di oggi, sì.