La Corte di Cassazione ha confermato la pena a 5 anni di carcere per il pentito di mafia, Stefano Lo Verso, di Ficarazzi, per associazione mafiosa. La notizia è resa pubblica nell’edizione di oggi del giornale di Sicilia.
Lo Verso dovrebbe quindi tornare in carcere, anche se non il condizionale è d’obbligo visto il suo status di collaboratore. La Cassazione non ha ridotto la pena a Lo Verso, confermando la sentenza della corte d’appello, che aveva concesso a Lo Verso le attenuanti generiche, riducendo di 8 mesi la pena, senza riconoscergli le attenuanti speciali per i collaboratori di giustizia.
La Cassazione ha anche confermato la pena per il bagherese Onofrio Morreale, difeso dall’avvocato Roberto Tricoli, sempre per associazione mafiosa.
Confermate le pene anche per gli altri imputati: Simone Castello, assistito da Nino Caleca e Raffaele Bonsignore. Rinviato in appello la rideterminazione della pena per Massimiliano Ficano (difeso da Raffaele Bonsignore).
Lo Verso da alcuni mesi è tornato a vivere a Ficarazzi, rifiutando qualunque tipo di protezione.
Nel corso delle sue deposizioni ha parlato delle cosche mafiose di Villabate, Ficarazzi e Bagheria, parlando anche degli intrecci fra mafia e politica.
Nel corso di un’intervista rilasciata al mensile “S” ha detto di avere visto, nel 1994, un politico nazionale, andare in giro con un mafioso bagherese.