Sulla riapertura dell’ufficio antiracket, interviene il presidente della Confcommercio Italo Fragale.
“In merito ad alcuni articoli spuntati qualche giorno fa -si legge nella nota-., che facevano seguito ad una interrogazione di un consigliere comunale, e ad una delibera di giunta del 14 dicembre scorso “Costituzione dell’ufficio Comunale per la tutela dei cittadini, del racket e dell’usura”, questo il titolo della delibera, mi e’ doveroso fare alcune precisazioni, su di una serie di errori ed omissioni, in essi contenuti, e per dare giusta informazione sia alla cittadinanza Bagherese, e ancor più, agli attuali uomini politici Bagheresi.
L’unico sportello antiracket costituito a Bagheria, fu quello del 2007/2008, aperto all’interno di un ufficio comunale, e fortemente voluto da me, come rappresentante sia di Confcommercio e ancor di più, della camera di Commercio, e trovando valida collaborazione, non chè ampia disponibilità nell’allora assessore alla legalità, Gianfranco Licciardi.
La realizzazione e l’apertura dello sportello, fu possibile, grazie ad un Finanziamento Fondi P.O.R. Sicilia 2000/2006 – Partenariato Università di Palermo, Prefettura di Palermo, Camera di Commercio Palermo: “Istituzione e società civile contro Racket e usura: Prevenzione e contrasto dei fenomeni estorsivi ed usurai, ad opera della criminalità organizzata, mediante il sostegno a società, imprenditori, commercianti, artigiani, cooperative, liberi professionisti, nuclei familiari, e/o singoli cittadini esposti adanneggiamenti der predetti fenomeni criminali”
Volli fortemente e ottenni dalla camera di Commercio di Palermo, che uno di questi sportelli “ Centro Polifunzionale per la promozione e la cultura della legalità”, fosse aperto a Bagheria, oltre che a Corleone, altra cittadina individuata sempre dalla cciaa Palermo.
Non fu una passeggiata, in considerazione della spietata concorrenza di altre cittadine, nella fattispecie Termini Imprese, che riuscì, in un primo momento, ma soprattutto grazie alle beghe interne dell’allora amministrazione Sciortino a strappare il progetto a Bagheria. Riuscii a far inserire come terzo comune individuato anche Bagheria, soprattutto grazie all’interessamento del Presidente della Camera di Commercio Dott. Roberto Helg e della responsabile dello sportello antiracket della stessa camera, dottoressa Rosanna Montalto
Il suddetto progetto, prevedeva l’apertura di uno sportello all’interno della casa Comunale, la quale doveva farsi cura di fornire la sede e i punti luce e telefono, la camera di commercio si impegnava a istallare il centro con personale individuato e poi formato da un comitato tecnico e scientifico e con la fornitura di apparecchiature ( computer, i programmi) oltre al pagamento dell’intero progetto e dello stage formativo, individuato da me e dall’assessore Licciardi, nel partner che ritenemmo più naturale, e cioè la casa dei giovani di Padre Lo Bue, che individuò due figure, pagate con le somme della camera, e che poi presidiarono e resero possibile la fruizione dello sportello.
Non voglio dilungarmi troppo, magari i particolari li renderò noti in altri momenti, dico solo che il tutto fu sancito con delibera di giunta n° 266/2007 ove il Comune si impegnava a dare continuità operativa ed efficacia all’azione, e dando atto che con successivi provvedimenti si sarebbe proceduto ad iscrivere in bilancio, le eventuali somme necessarie per il successivo impegno di spesa.
Purtroppo non fu cosi, l’anno dopo nel bilancio non furono inserite le somme che dovevano servire a portare avanti il progetto, e dopo le dimissioni dell’allora assessore Gianfranco Licciardi lo sportello venne chiuso, non dando seguito all’impegno che il comune aveva preso con la camera di Commercio e gli altri partners con la delibera di giunta sopraccitata.
Ho ritenuto giusto fare questi chiarimenti, ad onor del vero e per correttezza nei confronti di chi, (Roberto Helg, Rosanna Montalto, Italo Fragale, Biagio Sciortino, Gianfranco Licciardi) all’epoca volle e lavorò, impegnandosi in un progetto ambiziosissimo e tanto importante per la nostra cittadina, in considerazione della terribile fama che, la stessa, suo malgrado, si era fatta di cittadina che aveva ospitato mafiosi di grosso calibro.”