Ester Rizzo, che avevo incontrato qualche mese fa in occasione della presentazione del suo libro intitolato “Camicette bianche, oltre l’8 marzo” edito da Navarra, torna in libreria come curatrice del volume “Le mille – i primati delle donne” appena uscito, sempre per i tipi di Navarra. L’abbiamo incontrata a Palermo, proprio per parlare di questo nuovo titolo.
Ester, dopo la faticosissima ma esaltante parentesi (non del tutto conclusa) di Camicette bianche, ti sei misurata con un’altra opera davvero corposa. Addirittura, una raccolta con tante, mille, donne che, per prime, hanno stabilito un primato. Da dove viene l’idea del libro, perchè hai deciso di curarlo e da quanto tempo e con chi ci lavori?
L’ idea di questo libro nasce da un gruppo di associate di Toponomastica femminile che dal 2013 hanno iniziato a ricercare i primati delle donne. Ci siamo accorte che l’impegno ed il coraggio femminile in tanti ambiti ed in molti settori era passato inosservato. La storia ufficiale aveva semplicemente ignorato i talenti ed i saperi femminili ed urgeva renderli pubblici e sottrarli all’oblio diffuso con una pubblicazione che ne raccogliesse il piu’ possibile. L ‘incarico di scrivere il volume e di coordinare le 33 coautrici che hanno scritto i profili di alcune donne, e’ stato affidato a me.
Sfogliando le pagine del libro, si ha la sensazione di avere tra le mani non il solito, ancorchè utile, strumento di consultazione, ma qualcosa di più, perchè le schede delle mille donne sembrano rette da un unico fil rouge, che è la voglia di emanciparsi, di tentare strade mai percorse prima, di sconfiggere le discriminazioni. Se è così, non pensi che sia riduttivo parlare di compendio?
Si, quello che affermi è verissimo. Il volume nasce come un’ opera di consultazione per divulgare la storia delle donne. Io ho tentato di renderlo meno arido, e di agevole lettura affinche’ potesse avere una divulgazione ampia e non rimanesse solo un libro “per addette ai lavori”.
Tra i tanti volti, i tanti pensieri, le tante biografie puoi ricordarci due donne le cui vite ti hanno particolarmente colpita?
Su mille – che è un numero molto consistente – non riesco ad indicarne solo due, perchè sono centinaia quelle che mi hanno colpito. In generale, posso dirti che le storie piu’ incisive per me sono state quelle delle prime donne che hanno lottato per il diritto al voto e tutte le donne che da pochi anni hanno raggiunto con fatica dei primati in quelle parti del mondo, dove ancora oggi al genere femminile viene negata la libertà di movimento fisico e di pensiero.
Il precedente tuo lavoro “Camicette bianche, oltre l’8 marzo” non è stato solo un resoconto. Il libro, infatti, ha dato il La ad una intensa attività di promozione presso i comuni di origine delle povere operaie, affinchè i loro nomi fossero dati ad una strada o comunque ad una parte della città. Anche per “Le mille” ci sarà un seguito analogo?
L’obiettivo de ” Le Mille” e’ quello di far conoscere queste straordinarie figure femminili, affinche’ la lora vita ed il loro operato venga inserito nei testi scolastici. Certo, altro obiettivo e’ anche quello delle intitolazioni, affinche’ i luoghi urbani in cui ci muoviamo ogni giorno portino anche il nome di donne importanti per la storia dell’umanita’.
A chi dedichi questo lavoro? Hai qualche donna, in particolare, che pur non essendo annoverata tra le mille pensi che meriti una menzione, anche senza svelarci il suo nome?
Questo e’ un lavoro dedicato alle giovani di oggi, affinche’ possano avere dei sani modelli di riferimento femminili diversi dagli stupidi stereotipi propinatici quotidianamente dai mass media. Ed inoltre mi sento di dedicarlo a tutte quelle che non sono e non saranno mai prime a causa della violenza fisica e psicologica a cui un mondo misogino le condanna.