E’ stata indagata e non arrestata, come erroneamente scritto ieri, la donna originaria di Casteldaccia coinvolta nel blitz antiterrorismo dei carabinieri del Ros a l’Aquila.
Si tratta di Giuseppa Caltagirone, 53 anni, che da alcuni anni viveva ad Arosio, in provincia di Como.
Dell’errore ci scusiamo con gli interessati e con i lettori.
La maxi-inchiesta nasce da un’attività investigativa avviata dai Ros dei carabinieri e nel 2013 e seguita personalmente dal procuratore Fausto Cardella e dal pubblico ministero Antonietta Picardi. Nel mirino c’era un’associazione clandestina denomninata ‘Avanguardia ordinovista’ che, “richiamandosi agli ideali del siciolto movimento neofascista “Ordine Nuovo”, progettava azioni di terrorismo contro Prefetture, Questure e uffici di Equitalia, per poi ipotizzare un salto di qualità legale con la partecipazione di una propria lista alle elezioni. Nel mirino c’erano anche attentati a uomini politici non doitati di scorta, ritenuti quindi obiettivi facili da colpire. Il gruppo si era attivato nella ricerca di armi su più canali: c’erano contatti per acquistarne in Slovenia, mentre una rapina ai danni di un collezionista è stata sventata tempestivamente da un intervento dei carabinieri. Un’altra dotazione di armi veniva da un deposito sotterrato dalla prima guerra mondiale. I nomi emersi finora sono quelli di Stefano Manni, uno dei leader nonchè ex carabiniere, e Rutilio Sermonti, ex di Ordine Nuovo, nonché noto scrittore e pittore, uno degli intellettuali più in vista dell’estrema destra.