di Martino Grasso
All’indomani del vasto incendio verificatosi a Monte Catalfano, la Forestale ha aperto un’indagine alla Magistratura di carattere penale contro ignoti. Ma all’indomani dell’incendio si contano i danni. E i danni sono stati notevoli. In fumo sono andati 150 ettari di bosco artificiale. Bruciata l’intera pineta di pini d’aleppo che era stata creata dalla Forestale. Bruciati tutti i pini della montagna di Solunto, due terzi di Monte Catalfano, mentre l’incendio ha risparmiato la vegetazione della Montagna che sovrasta Aspra.
E’ stata anche lambita una casa, che per fortuna non è stata interessata dalle fiamme. Secondo gli esperti le fiamme si sono propagate, intorno alle 14,00, da un agrumeto abbandonato attiguo la clinica Santa Teresa, in gestione giudiziaria. Non si conoscono le cause che lo hanno attivato. Il caldo e lo scirocco lo hanno fatto propagare nella zona est del monte Catalfano.
Le fiamme sono state domate intorno alle 22,00, e per spegnerle sono state impiegate due squadre della Guardia forestale, per complessivi 20 uomini, oltre al persone comunale e due autobotti, una delle quali del comune di Bagheria. Fondamentale è stato l’intervento di un elicottero cisterna che fino a tarda sera ha rovesciato sulle fiamme dell’acqua.
Sul posto è anche intervenuto il sindaco di Bagheria Vincenzo Lo Meo, dirigente della Forestale.
“Quest’incendio -dice il sindaco- rappresenta un danno ambientale notevole. Mi rammarico perchè se si fosse intervenuto con azione tempestiva di prevenzione si sarebbe scongiurato. Devo sottolineare che in questo caso, gli interventi sono stati tempestivi.”