Credo che non siano in tanti a ricordarsi di lui: a Bagheria bassa lo conoscevano un po’ tutti, si vedeva spesso la mattina impegnato a dare una mano da Pinuzzu, scaricando il furgoncino e dando una ramazzata intorno.
Spalle ricurve, capelli chiari, sorriso appena accennato, camminata sbilenca… mi ricordava tanto un personaggio bagherese degli anni cinquanta, Ninu Puortala!
Come lui se n’è andato e come lui e, come tante decine di altri, presto sarà dimenticato dalla gente comune, da chi, mi ci metto anche io, ha ‘ben altro da ricordare’.
Era un uomo modestissimo, una vita fatta di tante fatiche e di pochissime soddisfazioni. Ricordo quando, anni settanta e ottanta, veniva alla Cassa di Risparmio, si metteva in un angolo e aspettava che la folla defluisse per chiedermi: ”Signor Totuccio, ma scancia a cepima?”
Ci mettevamo sulla parte estrema del bancone ed io lo aiutavo a porre la sua firma nell’assegno.
“Grazie signor Totuccio, u Signuri ci lu paia”.
Ciao ‘Sulivestru’, che almeno lassù ‘Qualcuno’ ti noti.