Alcuni anni fa, mentre mi trovavo nella segreteria della Scuola Media “Tommaso Aiello”, mi è capitato di ascoltare una conversazione tra due docenti; una – che ritengo non fosse bagherese – domandava all’altra – che invece lo era – “Ma chi è questo Ajello a cui è stata intitolata la nostra Scuola Media”? “Sai – rispose la docente bagherese – è stato Rettore dell’Università di Palermo, ma non so dirti altro”. Siccome ero vicino a loro ho ritenuto di intervenire, non per fare il saputello, ma per dire loro che era stato Professore di Chimica Farmaceutica e che aveva ottenuto la carica di Preside della Facoltà di tale materia.
Mi ripromisi di raccogliere quante più notizie possibile per poter tracciare un profilo che fosse accettabile.
Approfitto della ricorrenza del 47° anno della sua morte per ricordare alla cittadinanza, ai nostri studenti, ma anche ai professori provenienti da altra sede, la figura e l’opera del nostro illustre concittadino che è deceduto prematuramente a soli 65 anni di età.
Nato a Bagheria il 2 gennaio 1903, deceduto nella frazione Aspra il 28 ottobre 1968, era figlio di Salvatore e di Teresa Mannàra, entrambi insegnanti elementari. Il nonno Antonino era proprietario di una delle cinque farmacie esistenti nel nostro comune fino al 1916 e che a novembre del 1896, su sua richiesta, fu autorizzato a rendere anche il servizio notturno, ricevendo dal Comune un compenso annuo di L. 150. Sto parlando della farmacia Aiello di Corso Butera.
Suo padre Salvatore fu uno degli insegnanti elementari più apprezzati a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento; sua madre Terresa Mannàra, appartenente a famiglia che non poteva concedersi determinate spese, ricevette sussidi per più anni dal Comune di Bagheria per consentirle di conseguire a Palermo la “patente” di scuola elementare superiore, per insegnare nelle classi terze e quarte. Ricordo che fino al 1923 la quarta classe era l’ultima del corso delle elementari per accedere alla scuola ginnasiale. Anche altri studenti beneficiavano di tali sussidi; segnalo solo Carlo Nasca fu Salvatore che fu aiutato per conseguire a Palermo il diploma di ingegnere agronomo (delibera del 7 aprile 1885). Mi scuso per la digressione, ma certe notizie sono bene accette dai lettori.
Ritornando a Tommaso Aiello, ricordo che era padre del professore universitario Enrico, mio compagno di scuola alle Medie, e della dottoressa Teresa che in atto dirige l’omonima farmacia di Bagheria Bassa.
Conseguì la licenza ginnasiale presso la Scuola Giosuè Carducci. Nel 1927 si laureò in chimica e farmacia all’Università di Palermo.
Nel 1929 fu nominato Aiuto di ruolo presso l’Istituto di Chimica Farmaceutica della stessa Università, mentre nel 1936 ottenne la libera docenza per insegnare le materie di cui alla laurea conseguita. Dal 1933 al 1943, insegnò Analisi Quantitativa e Qualitativa e Tecnica Farmaceutica, nella Facoltà di scienze e Farmacia.
Nel 1943 (e fino al 1948) conseguì la nomina a professore di chimica farmaceutica e tossicologica all’Università di Catania, mentre nel 1948 vinse il concorso per professore di chimica organica nella facoltà di scienze dell’Università di Palermo. Risultò il primo tra i candidati; aveva presentato 45 pubblicazioni riguardanti la Chimica Organica, “obbligando” la Commissione ad esprimere il seguente giudizio: “La vasta e originale produzione del candidato che si riallaccia alle migliori tradizioni della Chimica italiana nel campo degli eterocicli azotati, ne mette in evidenza le doti di fantasia, la cultura chimica-organica, la grande abilità sperimentale, il tenace attaccamento alla ricerca; la Commissione è quindi lieta di considerarlo tra i concorrenti più degni di coprire la cattedra messa a concorso”.
Nel 1951 venne nominato preside della Facoltà di Chimica Farmaceutica.
Nel mese di febbraio 1958, quando, con voto unanime del Senato Accademico palermitano, fu nominato Rettore Magnifico dell’Università degli Studi, il comune di Bagheria affisse un manifesto in tutta la città a firma del sindaco Avv. Gino Galioto, per manifestare il giubilo e l’orgoglio di tutta la cittadinanza.
Mi sembra opportuno trascrivere interamente il detto manifesto, rivolto ai Cittadini:
L’elezione a Rettore Magnifico dell’Ateneo Palermitano del nostro insigne concittadino, Prof. Tommaso Aiello, Preside della Facoltà di Farmacia, è per Bagheria un evento di particolare prestigio e costituisce motivo di unanime giubilo e di orgoglio per la cittadinanza.
Con tale atto, il Senato Accademico ha conferito un chiaro e solenne riconoscimento alle elette virtù dell’Uomo di Scienza, la cui modestia e umiltà, dignità e integrità morale sono pari al valore e alla illuminata dottrina.
Nella Sua grande anima, Egli ha elevato un culto: la Scienza; un orgoglio: il suo laboratorio; una passione: la Sua scuola; una tenerezza: gli studenti, profondendo così una immensa sete di sapere sull’ara degli Studi, supremo rifugio dello spirito.
Testimonianza vivente e perenne della continuità della tradizione dei Grandi Bagheresi, che hanno onorato ed onorano Bagheria, in ogni campo di attività umana, il Italia e nel mondo, TOMMASO AIELLO rinnova e rinsalda il nobile retaggio di una gloria fulgida, destinata ad essere incisa negli annali della nostra città.
Bagheria, 13 febbraio 1958 IL SINDACO
Avv. Gino Galioto
Il 4 del mese di maggio dello stesso anno, il prof. Mons. Matteo Di Fiore pronunziò un sentito discorso in occasione della consegna della Medaglia d’Oro che il Comune gli offerse per quella prestigiosa carica. Sulla medaglia, coniata dal prof.Silvestre Cuffaro, era riportata in latino questa epigrafe:
Thomae Aiello,
Athenaei Panormitani Rectori,
Scientiarum et artium decori ac lumini,
Laeti cives praebent. (1)
Baccariae A. MCMLVIII (2)
-
Per chi non conoscesse la lingua latina, questa è la traduzione in italiano: A Tommaso Aiello, Rettore dell’Ateneo Palermitano, onore e vanto delle scienze e delle arti, felici i cittadini offrono.
-
Nei documenti emessi dalle Chiese e da altre personalità giuridiche, prima che Bagheria diventasse comune e che assumesse tale nome, cioè prima del 1826, si usava la forma latina Baccaria – Baccariae, anche perché in uno dei primi documenti in cui si accenna al nostro territorio viene usata la forma Bacharia (nel 1134 Ruggero II concesse al Monastero di Santa Maria di Campogrosso – zona San Michele di Altavilla – il diritto di far legna nella foresta dicta Bacharia).
Nel suo discorso, il prof. Di Fiore parlò delle eccelse virtù di uomo e di scienziato del Prof. Aiello, della sua illuminata saggezza disposata alla sua profonda cultura; dei suoi sentimenti nobili, umani, religiosi; della dirittura morale, dell’innata bontà, tutte doti che esaltano in Lui l’Uomo, lo Studioso, lo Scienziato, il Maestro.
E qui il prof. Di Fiore non poteva non associarlo a tutte le illustri personalità che tra la fine dell’Ottocento e il primo trentennio del Novecento hanno fatto parlare di loro e di Bagheria nel mondo: il sacerdote Francesco Castronovo,educatore, direttore didattico e Arciprete della Madrice; il prof. Giuseppe Bagnera, novello Archimede delle scienze esatte; il prof. Giuseppe Cirincione, l’oculista, il mago degli occhi; il prof. Francesco Scaduto, uomo della scienza giuridica; il prof.Michele Pavone, creatore della prima cattedra di Urologia in Italia; il prof. Domenico Lo Monaco, chimico, scrutatore della Chimica fisiologica; Onofrio Tomaselli e Domenico Quattrociocchi, sensibili poeti dei colori; il prof. Diego D’Amico, oculista, discepolo di Giuseppe Cirincione; il poeta-scrittore Giovanni Girgenti, traduttore della Divina Commedia in dialetto siciliano; il prof. Silvestre Cuffaro, architetto, artista di squisita sensibilità; Castrense Civello, famoso poeta e scrittore futurista; Renato Guttuso, pittore di fama internazionale; prof. Giuseppe D’Alessandro, Direttore dell’Istituto d’Igiene dell’Università di Palermo e Magnifico Rettore dal 1970; Santi Lo Cascio, professore di lettere classiche nel Liceo Umberto I di Palermo, profondo conoscitore della lingua latina e greca.
A queste illustri personalità, il prof. Di Fiore non poteva non accennare ad altre figure storiche che portano i nomi di Giuseppe Scordato, Andrea Coffaro e Ciro Scianna.
In detta carica, quella di Rettore, rimase fino al 1963.
Anche il poeta Castrense Civello, per quell’avvenimento, dettò il testo scritto sulla pergamena: “A Tommaso Aiello / maestro di vita e di scienza / onore e vanto di Bagheria/ il Comune offre / a testimonianza e ricordo della sua elezione a Rettore dell’Università di Palermo “. (Aprile MCMLVIII) – (Aprile 1958)
Fu autore di circa 160 pubblicazioni scientifiche e di due monografie che segnarono in Italia una svolta decisiva per il rinnovamento dell’insegnamento universitario delle discipline chimico-farmaceutiche: “Guida pratica per il riconoscimento dei composti della F.U.V.I.” e “La chimica del farmaco”.
In occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico 1964-65, il prof. Michele Gerbasi, nuovo Rettore, pronunciò la seguente relazione: “Il prof Tommaso Aiello si è dedicato al suo compito con alto senso di responsabilità e con larga visione dei problemi che si agitavano nel nostro Ateneo. Si preoccupò tra l’altro, con la collaborazione di Colleghi interessati, di stimolare l’incremento edilizio, a cui aveva già dedicato molte cure il suo compianto predecessore Chiazzese.
I mezzi finanziari, apprestati dallo Stato e dalla Regione Siciliana, hanno permesso di ottenere evidenti risultati, fra cui la costruzione di alcuni edifici per la Facoltà di Ingegneria, l’inizio di quello relativo alla sede della Facoltà di Economia e Commercio e degli altri per l’Istituto di Igiene, per quello di Radiologia e per la Clinica Odontoiatrica.
Al prof. Aiello, l’Università è grata per questa Sua encomiabile fatica”.
Alla sua scuola si sono formati parecchi docenti fra i quali alcuni titolari di cattedre universitarie.
P: S. – Per altre notizie vedi biografia di Oreste Giorgenti sul volume Bagheria e sue evoluzioni e dello stesso Girgenti e di Castrense Civello sul Documentario commemorativo del Cinquantenario di fondazione della Scuola Media di Stato “Giosuè Carducci”.