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mercoledì 27 Novembre 2024

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Il sindaco Lo Meo: "gli incendi a Monte Catalfano, quasi sicuramente dolosi"

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Il sindaco di Bagheria, Vincenzo Lo Meo, in merito all’incendio che ha riguardato il parco di Monte Catalfano, ha ritenuto importante diffondere una nota grazie alla quale intende informare tutti i cittadini sui diversi aspetti della questione mettendo a disposizione di quanti interessati anche alcuni documenti disponibili sul sito web comunale.
“Ritengo utile in merito al catastrofico evento che ha riguardato Monte Catalfano precisare quanto segue per dare conto di fatti e circostanze connessi con l’evento in argomento.
Sotto l’aspetto dei danni vi è da precisare che è stata percorsa dal fuoco, in data 12 luglio, una superficie di poco superiore a 150 ettari ricadenti su Monte Catalfano in territorio Santa Flavia e su Monte Catalfano in territorio di Bagheria” – spiega il sindaco – “Il fuoco ha distrutto il bosco artificiale prevalentemente di pino d’aleppo impiantato dalla forestale a partire dal 1973, mentre ridotti sono stati i danni causati dall’incendio che ha colpito monte dell’Aspra sotto territorio di Bagheria il 13 Luglio.
Il sindaco assicura che: “sono in corso gli accertamenti dei danni e della superficie effettivamente percorsa dal fuoco. Si ha fondato motivo di ritenere che entrambi gli incendi siano di origine dolosa ed appiccati da un criminale che ben conosce la situazione dei luoghi: il soggetto infatti sapeva del mancato apprestamento delle fasce parafuoco lungo il perimetro esterno dell’area boscata ed era consapevole che appiccando il fuoco in una giornata di vento caldo, alle due di pomeriggio e con temperature elevate, prossime ai 35 C°, in un fondo abbandonato di proprietà privata, in contrada Parisi, lo stesso fuoco poteva facilmente espandersi, e, percorrendo fondi privati abbandonati, sarebbe arrivato in corrispondenza del “cavallo di mezzo” e da qui sin dentro il bosco e propagarsi su ambedue i versanti che delimitano la sella “cavallo di mezzo” , così interessando ambedue i monti e cioè Monte Città a Santa Flavia e Monte Catalfano a Bagheria. Ciò è quello che è effettivamente avvenuto”.
Il sindaco di Bagheria ritiene che: “il criminale sia persona pratica dei luoghi, buon conoscitore del monte, delle condizioni in cui questo si trovava in quel preciso momento e pratico del comportamento del fuoco, in relazione al combustibile che questo avrebbe trovato lungo il suo probabile percorso. Il secondo giorno, il 13 Luglio, il criminale ha appiccato il fuoco su Monte d’Aspra, ai margini del bosco, nello stesso sito dove era stato appiccato tre e quattro anni or sono, ma senza danni rilevanti”.
“Severi i danni causati dall’incendio del 12 Luglio nonostante il pronto intervento delle forze disponibili. Necessario sarebbe stato l’intervento aereo in relazione alla violenza del fuoco e alle modalità di propagazione” ritiene Lo Meo – “entrato nel bosco, infatti, l’incendio si è subito propagato attraverso le chiome con velocità impressionante, tanto da indurre alla fuga per più volte le squadre presenti, comprese le autobotti. Inefficace in quelle condizioni la lotta, data l’indisponibilità dei mezzi aerei, tutti impegnati in quella giornata infernale in Sicilia e Calabria (un solo elicottero è intervenuto nel tardo pomeriggio, oltre a due squadre ed autobotti. Il sindaco ha seguito direttamente tutte le fasi perché pratico, per mestiere, di queste cose.
“Il secondo incendio è stato appiccato il 13 Luglio su Monte dell’Aspra, per fortuna senza esiti dannosi – spiega il primo cittadino di Bagheria – in relazione al pronto intervento dei mezzi di repressione (canadair, elicottero, squadre ed autobotti)”.
Il Comune di Bagheria è proprietario dei terreni, estesi circa 300 ettari, ricadenti nel monte Catalfano e monte dell’Aspra, espropriati a seguito di finanziamento del programma PIOS n. 25 ed ha realizzato i lavori del parco accessibile di cultura ambientale, di concerto con l’Amministrazione forestale. Una parte dei terreni, per circa 180 ettari, erano stati detenuti in occupazione temporanea (di proprietà privata) dalla stessa amministrazione forestale che su di essi aveva realizzato già dal 1974 interventi di imboschimento. I lavori del parco furono collaudati con certificato del 16.10.2008. Da allora l’Amministrazione comunale consegnò, con semplice nota, tutta l’area all’Azienda Foreste Demaniali, in attesa di stipula di convenzione, in modo che tale Ente potesse adeguatamente gestirla, come è stata sin’ora gestita, sia per le ordinarie cure colturali e sia per gli interventi di protezione nei confronti degli incendi.
Con delibera di Giunta Municipale n. 80/2009 l’Amministrazione approvò lo schema di convenzione e con successiva delibera giuntale n. 47/2010 inserì tra le aree da gestirsi da parte dell’Azienda Foreste Demaniali anche quelle in contrada Portella Vignazza, riservandosi, (quindi non cedendole) le aree attrezzate della stessa località.
La convenzione (di durata decennale) non è stata mai sottoscritta dal Dipartimento Foreste e qui giace da oltre due anni.
“Con l’approssimarsi dell’estate e ben consapevole dei rischi cui andava incontro il bosco” – spiega il sindaco – “per ben due volte nel mese di Maggio ho sollecitato per le vie brevi il dirigente del Dipartimento Foreste, l’architetto Pietro Tolomeo a definire la convenzione ed eseguire, come per gli anni passati, gli interventi di messa in sicurezza del bosco.
Constatata la indisponibilità alla richiesta da parte del suddetto dirigente, motivata dalla circostanza che non era stato ancora approvato il bilancio e lo stesso dirigente non era a conoscenza dello stanziamento utile a consentire il reclutamento del personale, con articolata e pressante nota del 28.05.2012 prot. 39986 pubblicata sul sito web comunale mi rivolgevo allo stesso dirigente ed alle altre autorità competenti perché si effettuassero con urgenza i lavori di difesa della vegetazione dal fuoco (in tale nota il sindaco fa riferimento, erroneamente, ad una convenzione scaduta, in effetti non è stata sin’ora mai stipulata alcuna convenzione).
“Perveniva in data 18 Giugno 2012 la nota di risposta del dipartimento foreste, a firma del menzionato dirigente, che subordinava ogni intervento alla convenzione (che però lo stesso non sottoscriveva, nota alla quale si rimanda sempre sul sito web comunale). Il sindaco reiterava la richiesta con ulteriore seconda nota del 28.06.2012 (pubblicata sul sito web link 3).
Aggiunge Lo Meo: “Risulta che analoga richiesta allo stesso dirigente ad effettuare interventi nel nostro bosco veniva avanzata dall’assessore regionale al Territorio, Alessandro Aricò, al quale il sottoscritto rivolgeva l’invito ad intervenire nella questione, richiesta dell’assessore anch’essa inevasa dal detto dirigente”. “Nel frattempo, spiega il sindaco – “intorno al 10 Giugno venivano reclutate 8 unità di operai forestali appartenenti alle fasce di garanzia occupazionale per 101 e 151 giornate lavorative che venivano inviate a monte Randino, demanio regionale, e non a Monte Catalfano”.
Lo Meo aggiunge altri particolari: “a fine giugno veniva rimosso l’architetto Pietro Tolomeo e sostituito dall’ingegner De Rosa. Il 2 Luglio venivano reclutati 48 operai forestali, fuori fascia, da impiegare per 78 giornate lavorative, che venivano avviati al lavoro nel demanio forestale di Randino. Il 27 Giugno perveniva nota n. 8512 UPA (alla quale si rimanda sul sito web comunale, vedi link 4) di chiarimenti sulle delibere a suo tempo adottate dall’amministrazione comunale nonché richiesta di approvare un nuovo schema di convenzione, senza possibilità di modificarne il contenuto. Il 4 luglio 2012 veniva quindi approvata nuova delibera di Giunta, la n. 32, che riapprovava un nuovo schema di convenzione, eliminando così ogni possibile impedimento, sollevato peraltro dopo oltre due anni dalla data in cui l’Amministrazione Comunale aveva già approvato lo schema di convenzione”.
Lo Meo pertanto conclude: “sono profondamente amareggiato per la mancata collaborazione da parte del dipartimento foreste nella questione rappresentata, la cui collaborazione avrebbe invece, già con gli 8 operai assunti a Giugno, consentito interventi di difesa dal fuoco, mediante la realizzazione dei viali parafuoco esterni al bosco, (i quali, giova ricordarlo, servono a proteggere la vegetazione solo in caso di incendi colposi o accidentali provocati all’esterno e non certamente in caso di incendi dolosi, potendo, chi vuole arrecare intenzionalmente danni, appiccare il fuoco oltre tali viali ed all’interno del bosco).
Il sindaco di Bagheria, conclude la sua nota informativa ricordando che con ordinanza n. 74 del 09 maggio 2012 (presente suk sito web comunale vedi link 5) ha disposto che i proprietari provvedano a pulire i propri fondi soprattutto quelli prospicienti le sedi stradali, e che è suo intendimento assicurarne il rispetto”. (ufficio stampa comune Bagheria)

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