Disavventure per un gruppo di giovani bagheresi, martedì pomeriggio, alla spiaggia dei “Francesi” a Mongerbino.
I giovani, circa una quindicina, fra i 20 e 25 anni, erano arrivati nella spiaggia nel pomeriggio, poi avevano deciso di intrattenersi per godere del tramonto, in riva al mare. Ma quando avevano deciso di ritornare a casa, intorno alle 20,15, hanno trovato il cancello chiuso.
Pare che siano rimasti bloccati per almeno 20 minuti.
Il cancello, come previsto dall’ordinanza del sindaco Filippo Tripoli del mese scorso, rimane aperto dalle 8 del mattino alle 20.
Pare inoltre che una ragazza si sia sentita male, forse perché in preda ad una crisi di panico.
Fatto sta che fortunatamente il cancello è tornato aperto.
“Siamo saliti intorno alle 20,15. Siamo rimasti ad attendere che aprissero circa 20-25 minuti -raccontano Alice e Federico di 21 e 22 anni, entrambi studenti universitari- poi il cancello è stato aperto, dopo che la ragazza si è sentita male.”
Dopo questo episodio un gruppo di ragazzi ha avviato una petizione per chiedere che il cancello resti aperto 24 ore su 24.
La petizione è lunga e articolata.
“La Baia dei Francesi -si legge nella petizione- così come viene denominata dai frequentatori abituali, è una delle spiagge più suggestive e pittoresche della costa palermitana, nonché tra le più amate, sia dagli abitanti dei dintorni che vi si recano regolarmente, sia da chi arriva da più lontano. Infatti, oltre a costituire una delle destinazioni preferite dai cittadini locali, è anche una celebre attrazione turistica, che ogni anno attrae visitatori desiderosi di godere di questo piccolo angolo di paradiso. Per cui, risulta essere un diritto, oltre che un piacere, avere la possibilità, per chiunque ne abbia l’interesse, di accedere senza limitazioni ad una spiaggia che, al giorno d’oggi, è pubblica e, pertanto, aperta a tutti.”
La petizione, lunga e articolata, sottolinea che “essendo la spiaggia un bene demaniale ed, in quanto tale, deputata all’uso promiscuo di ogni persona, una qualsivoglia limitazione comprimerebbe un diritto ed una libertà in una maniera che non deve essere tollerabile dall’ordinamento. Inoltre, la migliore scienza giuridica e la giurisprudenza prevalente sembrano concordare nel ritenere che il mare territoriale sia una “res communis omnium”, che tutti possono utilizzare per i loro bisogni.”
I promotori aggiungono che “il codice della strada “vieta l’occupazione di una strada pubblica anche attraverso cancelli che impediscono la libera circolazione e l’accesso al pubblico verso beni del demanio marittimo. Pertanto, il condominio non può chiudere con cancelli l’accesso al mare, anche se la strada ha natura privata. Il sindaco potrebbe addirittura dichiarare la strada di accesso al mare (specie quando si tratta dell’unico sbocco) come “strada di uso pubblico”.
La petizione si conclude sottolineando che “risulta chiaro che, quando la spiaggia non è data in concessione ad uno stabilimento balneare, l’accesso dell’unica strada che conduce a tale spiaggia, che è pubblica, deve essere aperta.”
